La verifica sulla riscossione della Tari (Tributo comunale sui rifiuti) a Randazzo è disarmante. Solo il 33,7% degli utenti ha regolarmente pagato la quota del 2007. Tutti gli altri sono morosi. Gli utenti dal 30 ottobre fino al 28 febbraio avevano la possibilità di pagare a rate o in unica soluzione. Adesso che son scaduti i termini dell’ultima rata, il Comune ha calcolato che rispetto al 1.770.000 euro previsto, ha incassato appena 600.000 euro. I dati sono ufficiali, confermati dal vicesindaco Gianluca Lanza a pochi giorni dall’ennesimo sciopero degli operatori ecologici, che non ricevono lo stipendio da circa 5 mesi perché il Comune non ha liquidità. A questo punto le considerazioni possono essere tante, ma una verità è inconfutabile. La Tari è una tariffa con cui è obbligatorio coprire l’intero costo del servizio di raccolta dei rifiuti. Se qualcuno non paga il dovuto, a rimetterci è il Comune e quindi tutti i cittadini, compreso quelli che hanno pagato regolarmente. Ed a quanto pare la percentuale dei pagamenti del 2007, poco più, poco meno, rispetta i pagamenti degli ultimi anni. Ci troviamo quindi di fronte ad un problema diventato cronico. Vanno certamente comprese tutte le famiglie in difficoltà, ma è difficile ipotizzare che quasi il 70% degli utenti randazzesi viva in condizione di indigenza da non poter pagare i tributi. Per questo il vicesindaco Lanza, cui riconosciamo il merito non aver mai nascosto dati e verità, afferma: «Il tasso di riscossione della Tari è ai minimi storici. Una morosità così alta provocherebbe ritardi nei Comuni con un bilancio florido, figuriamoci nel nostro. Tutti mi accusano di dare la colpa ai cittadini, ma è evidente la mancanza di senso civico. «Purtroppo – continua – anche l’agente di riscossione non riesce a recuperare i crediti vantati dal nostro Comune, tant’è che ci deve circa 5,6 milioni di euro. «Sui rifiuti – conclude – in questi anni insieme agli uffici abbiamo lottato strenuamente, ma con scarsi risultati dovuti ai pochi mezzi a disposizione». E’ vero anche che, forse, molto si sarebbe potuto fare prima, magari affidandosi ad un agente di riscossione più efficiente. Lo si doveva per senso di giustizia verso chi ogni anno ha pagato puntualmente. Un caso, questo dei tributi, che immaginiamo sarà essere oggetto di dibattito nella imminente campagna elettorale per le amministrative. E’ evidente però come l’esercito dei morosi detenga la maggioranza. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 11-03-2018