Ma cosa può aver provocato la morte di Salvatore Cavagnola, un abile tecnico dell’Enel di 59 anni di Randazzo, mentre con la solita solerzia e attenzione si apprestava a sostituire un cavo elettrico a Maniace? Cosa può avere stroncato un uomo pieno di vita? A chiederlo sono i familiari e, soprattutto, la moglie e i due figli del tecnico, che hanno dato mandato al loro legale, l’avvocato Matteo Ruffino di Randazzo, di verificare oggi la possibilità di chiedere alla magistratura di effettuare l’esame autoptico sul corpo dello sfortunato congiunto. La morte del tecnico Enel, infatti, lascia parecchi dubbi. Salvatore Cavagnola come ogni mattina si era recato al lavoro. A Maniace bisognava sostituire un cavo in via Porticelli, all’incrocio con via Archimede. Così una squadra Enel si è recata sul posto. Salvatore, con la sua riconosciuta bravura e attenzione, aveva appoggiato la scala su un palo alto 10 metri e poi, dopo aver indossato l’imbracatura di sicurezza, è salito su. Il suo collega rimasto a terra all’improvviso si è accorto che Salvatore si era come rannicchiato sula scala, appoggiando il mento su un gradino e trattenuto solo dalle corde di sicurezza. Lo ha chiamato più volte, poi, capendo che qualcosa non andava, ha lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118, i carabinieri della Stazione di Maniace e i vigili del Fuoco di Randazzo. L’uomo è stato portato giù con un cestello elevatore. Nel tentativo di un salvataggio in extremis è stato chiesto l’intervento dell’elicottero del 118. Ma quando il velivolo è atterrato e l’equipe medica è intervenuta, il cuore di Salvatore aveva già smesso di battere. “Arresto cardiocircolatorio”, scriveranno nel referto i medici, i quali, però, aggiungendo una postilla che fa sopettare tutti sulla causa della morte, “verosimilmente sopraggiunta a causa di una scarica elettrica”. Il giudice, però, non ha disposto né l’ispezione cadaverica, né l’esame autoptico. Di conseguenza, la causa della morte, rimane un mistero. Per questo la famiglia adesso si chiede se non sia il caso di approfondire, anche per fugare ogni dubbio. Salvatore Cavagnola, oltre a essere un tecnico Enel modello, era un cittadino esemplare ed un ottimo padre di famiglia. Tutti lo ricordano come una brava e grande persona che ha dedicato tutta la vita al lavoro per sostenere la famiglia e dare un futuro ai figli. Ormai gli sarebbero bastati pochi anni per guadagnarsi la meritata pensione. Già nel pomeriggio la notizia si è diffusa e adesso il paese si domanda se Salvatore è morto per cause di lavoro o per una tragica fatalità.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 01-03-2011