«Con l’Ato unico provinciale rischiamo di inondare di rifiuti i nostri paesi». A sostenerlo è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che ha incontrato diversi sindaci della provincia etnea per individuare un percorso diverso dalla legge dei 9 Ato provinciali approvati dalla Regione. Al vertice hanno partecipato i sindaci di Paternò, Ragalna, Nicolosi, Gravina e Maletto, ma anche il presidente della società Ato “Joniambiente”, Francesco Rubbino. Alla fine è venuta fuori una proposta di modifica dell’attuale legge di riforma, che i sindaci intendono sottoporre all’Assemblea regionale siciliana. «Un gruppo di sindaci – ci dice Firrarello – ci siamo riuniti per tentare di scongiurare i sicuri effetti della riforma delle Ato in Sicilia. Riteniamo, infatti, che l’Ato unico provinciale, così come è stato voluto dalla Regione, rischia di provocare disservizi ancora maggiori di quelli che si sono verificati in passato. Basta pensare che vi sono Comuni che riscuoto l’80% della Tarsu ed altri che non arrivano neanche al 20%. La preoccupazione è che un Ato provinciale finisca per spalmare su tutti i problemi di alcuni paesi, senza considerare che dovrà pensare a un bacino di utenza di oltre un milione di abitanti. E siccome non vogliamo rischiare di vedere i nostri paesi ricoperti di rifiuti, noi sindaci intendiamo coinvolgere il Parlamento regionale su una proposta di riforma diversa da quella attuale». Firrarello, infatti, ritiene che la gestione della raccolta e della pulizia delle strade debba tornare ai Comuni: «Vi voglio ricordare – infatti aggiunge – che non tutte le esperienze delle società Ato in Sicilia sono state fallimentari. La Joniambiente, Aciambiente e Kalat, per esempio nonostante le difficoltà, possono essere considerate virtuose. Di conseguenza noi proponiamo la modifica della legge affidando ad un’autorità provinciale, (che potrebbe essere anche la Provincia), i servizi sovracomunali come le discariche o i centri di compostaggio, mentre i semplici servizi di raccolta e pulizia delle strade devono tornare ai Comuni, lasciati liberi anche di consorziarsi fra loro». Poi Firrarello aggiunge: «Il problema è troppo importante per non trovare accordi e soluzioni. Non conosco sindaci che non nutrono preoccupazioni. Per questo chiederemo all’Ars di legiferare e siamo pronti a chiedere ai cittadini di esprimersi con un referendum».
Fonte “La Sicilia” del 14-06-2011
ATO UNICO PROVINCIALE ANCHE RUBBINO CONTRARIO
Primi consensi alla proposta lanciata dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, di modifica della legge di riforma della Ato. Anche il presidente della società Ato Joniambiente, Francesco Rubbino, concorda sulle enormi difficoltà che incontrerebbe un’unica gestione provinciale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. “Il timore di vedere i nostri paesi inondati dai rifiuti non è poi così remota – infatti spiega – concordo con Firrarello quando sostiene che le diverse realtà che si registrano fra i vari Comuni rischiano di compromettere l’intera organizzazione. Un unico Ato provinciale, inoltre, si troverebbe a gestire un territorio troppo vasto. E’ necessario invece – continua Rubbino – riaffidare la gestione del servizio ai Comuni che poi, per loro libera scelta potrebbero consorziarsi fra loro”. Anche Rubbino è convinto sulla necessità di dover affidare ad un ente sovra comunale la gestione delle discariche o dei centri di compostaggio. “Un ruolo – ribadisce Rubbino – che potrebbe svolgere la Provincia, con la Regione che potrebbe garantire servizi di supervisione controllo e monitoraggio di parte delle attività. Le grandi discariche a servizio di territori vasti, infatti, non possono che essere controllati dalla Regione, ma altri servizi come la promozione della raccolta differenziata ed il suo controllo devono per forza essere svolti dai Comuni”.
Fonte “La Sicilia” del 15-06-2011