Era andato insieme con altri complici a fare delle rapine a volto scoperto, incurante degli «occhi» elettronici delle telecamere di sicurezza che lo hanno impressionato mentre, con fare spavaldo e minaccioso, pretendeva il contante dai cassieri. A distanza di più di un anno i carabinieri della Compagnia di Randazzo gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare, emessa dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nel carcere catanese di piazza Lanza, dove si trova rinchiuso per altri motivi. Si tratta di Salvatore Giuffrida, 24 anni, residente a Catania, riconosciuto grazie alla sinergia fra carabinieri e polizia che, insieme, hanno visionato con attenzione le immagini registrate, confrontando il volto del rapinatore con tutte le foto segnaletiche in loro possesso e comparato i filmati, registrati dal circuito di videosorveglianza degli istituti di credito, con altri, per le quali stava procedendo la Squadra Mobile di Catania. Alla fine il giovane è stato riconosciuto. Giuffrida, infatti, il 24 marzo del 2009 aveva rapinato la filiale del Credito Siciliano di Linguaglossa, mentre il 17 aprile dello stesso anno, aveva commesso lo stesso reato ai danni della locale agenzia del Banco di Sicilia, a Troina. Due rapine che gli sono costate caro e che lo costringeranno a difendersi in tribunale. Per le forze dell’ordine un successo che dimostra come anche i reati che all’apparenza non sono puniti nell’immediatezza, possono essere risolti col tempo e i colpevoli assicurati alla giustizia. Adesso scatta la caccia ai complici che sembrano avere i giorni contati.
C.P. Fonte “La Sicilia” del 24-07-2010