Le voci già circolavano fin da lunedì sera, quando gli operatori ecologici hanno capito che non ricevevano lo stipendio per colpa dei Comuni morosi nei confronti della Joniambiente. Così dopo aver occupato la sala consiliare del Comune di Giarre, gli operatori hanno occupato quella di Randazzo, ovvero il Comune che, secondo i conti della società Ato, dopo Giarre, vanta il debito maggiore. I lavoratori di buon mattino si sono presentati in Comune: «Stiamo comunque assicurando il servizio – ci dicono – Ad occupare l’aula consiliare siamo coloro che devono svolgere il turno pomeridiano. Appena i nostri colleghi finiranno il loro turno verranno a sostituirci e noi andremo a lavorare». Se è vero che i netturbini hanno assicurato di lavorare e vero anche che molti cittadini anche ieri hanno protestato per una Randazzo ancora sporca. «Noi siamo qui – ci dicono i lavoratori in Comune – perché non abbiamo più un soldo per vivere ed a casa ci aspettano le famiglie». Presenti non sono solo operatori di Randazzo, ma anche di Maletto e Bronte: «Non dovevano creare disservizi a Bronte che è in regola con i pagamenti – ci dice Salvatore Longhitano di Bronte – ma a Randazzo che non paga». «Perché – aggiunge Antonino Putrino di Maletto – visto che il mio Comune ha pagato, io e gli altri non dobbiamo ricevere lo stipendio? ». E ieri il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, ha ricevuto i lavori e con loro ha parlato con estrema sincerità e chiarezza: «Vero è che siamo in debito con l’Ato – ha affermato – ma è vero anche che non abbiamo soldi. Quello che avevano in cassa, ovvero 100 mila euro lo abbiamo già inviato. In questo momento di più non possiamo fare. Aspettiamo di riscuotere l’Imu e di ricevere 200 mila euro che la Regione ci deve da tempo. Già Regione e Stato ci hanno diminuito i trasferimenti ed in più la Regione ritarda a trasferirci quelli già stabiliti. Il problema non è di Randazzo – conclude – ma della gran parte dei Comuni». Intanto il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, assicura che grazie ai primi trasferimenti effettuati alla Aimeri già domani dovrebbero muoversi i primi flussi finanziari e gli operatori ricevere lo stipendio di novembre. E’ quello che in tarda serata ha provato ad assicurare il componente del Cda della Joniambiente, Antonello Caruso, mai lavoratori hanno preferito continuare la protesta e trascorrere la notte in Comune. Intanto il Prefetto di Catania ha accolto la richiesta del presidente della Joiambiente Rubbino, ed ha riunito i sindaci in Prefettura per quest’oggi alle 15. I primi cittadini saranno ricevuti dal dirigente di staff del Gabinetto della Prefettura, Massimo Signorelli, chiamato a risolvere una situazione non certo facile.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 05-12-2012
BRONTE: NETTURBINI AL LAVORO. “IL NOSTRO COMUNE NON E’ MOROSO”
Hanno ripreso a lavorare, come segnala l’assessore all’Ecologia Biagio Petralia, gli operatori ecologici di Bronte. «Sì – conferma – gli operatori stanno ripulendo la cittadina dai rifiuti, ma visto l’accumulo dei giorni scorsi era necessario programmare una pulizia straordinaria che invito l’Aimeri Ambiente a sostenere, mettendo a disposizione degli operatori tutti i mezzi previsti dal capitolato d’appalto». Sulla situazione in generale che ha visto gravare su tutti i debiti di alcuni, Petralia continua a mantenere la stessa intransigenza mostrata a Giarre durante l’assemblea dei sindaci: «Alla riunione di domani (oggi, ndr) chiederò alla Prefettura – ribadisce – che venga sancito il principio che i disservizi debbano coinvolgere solo i Comuni morosi. Bronte è in regola perché con responsabilità ha fatto scelte impopolari come ridurre i servizi ed aumentare le tasse. Non possiamo quindi subire gli stessi disservizi di chi ha preferito non fare sacrifici». E all’assemblea di Giarre hanno partecipato anche i consiglieri comunali di Bronte Nunzio Saitta e Salvino Luca: «Dall’assemblea – ha affermato Saitta – è emersa drammaticamente la situazione economico-finanziaria dei Comuni. Nonostante la crisi, però, non ci si può permettere di ritrovarsi alla fine dell’anno senza risorse per un servizio necessario e già programmato come quello della raccolta dei rifiuti. I lavoratori hanno diritto a percepire gli stipendi nei tempi previsti e i cittadini ad avere il proprio paese pulito». «Agli operatori ecologici – ha aggiunto Luca – tutta la nostra solidarietà. Anche i netturbini sono lavoratori e devono ricevere gli stipendi. La colpa di tutto è dei sindaci dei Comuni morosi, ma anche della Joniambiente che non si è mossa in tempo». La Jonambiente però respinge ogni addebito, ribadendo di aver sempre e nei tempi posto in essere quando previsto dalla legge fino ad emettere decreti ingiuntivi nei confronti dei morosi.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 05-12-2012