Un vero e proprio arsenale bellico è tornato alla luce, nelle campagne di Maletto, dopo essere rimasto nascosto dentro un muro a secco in pietra lavica. Si tratta di ben 95 pericolosi proiettili di artiglieria pesante, lunghi circa 8 centimetri e con un diametro di 2, che – ai tempi della guerra – forse qualcuno aveva pensato di nascondere dentro il muro in contrada Barbotte per poi dimenticarsene o non avere più la possibilità di recuperarli. A distanza di 67 anni il muro, però, ha avuto bisogno di lavori di restauro e, quando il proprietario ha iniziato a spostare le pietre, il piccolo arsenale è tornato alla luce. Rendendosi conto della pericolosità dei residuati, sono stati avvertiti i carabinieri che hanno subito vietato l’accesso all’area. A sentire i militari dell’Arma, sembrerebbe che questi proiettili – oltre a essere ancora funzionanti – avrebbero conservato tutta la loro pericolosità. Gli artificieri, infatti, hanno avvertito che questi venivano usati dalle contraeree, e che, per aumentare la loro potenza esplosiva, al tritolo veniva aggiunta della nitroglicerina. Quasi certamente sono di fabbricazione tedesca. Vale la pena ricordare che alcuni quartieri di Maletto, nel corso della Seconda Guerra mondiale, ai primi di agosto del 1943, furono pesantemente bombardati e che la popolazione fu costretta a sfollare nei boschi e nelle grotte dell’Etna. Per questo non è una novità rinvenire – attorno alla città delle fragole – residuati bellici, anzi recentemente ne sono stati trovati 2. Vista la pericolosità dei proiettili non è escluso che presto gli artificieri vengano per bonificare l’area.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 22-06-2010