Il riconoscimento della Dop (Denominazione di origine protetta), da parte dell’Unione europea, al pistacchio di Bronte ha creato parecchio entusiasmo fra i produttori, convinti che sia cominciata una stagione nuova nella commercializzazione del prodotto. Per molti la dop e la possibilità di effettuare con efficacia i controlli anti sofisticazioni garantirà il consumatore finale, ma soprattutto restituirà ogni produttore piccolo o grande che sia il valore che gli spetta nella filiera. «Era tempo che arrivasse il riconoscimento dop. – ci dice Carmela Sanfilippo che in appena più di 6 ettari produce in media 8000 chili di pistacchio». Il pistacchio di Bronte è conosciuto, ma mi domando se nel mondo è conosciuto quello vero. Io preferisco evitare di vendere il mio pistacchio a commercianti e da sola partecipo alle fiere. Così spesso mi accorgo che un po tutti, dall’esperto alla gente comune, conoscono il vero pistacchio e quando assaggiano quello mio si stupiscono». Per la sign. Sanfilippo il prezzo attuale è «giusto: «Penso di si – conclude – quello sgusciato si vende a 24-25 euro al chilo e va benissimo, bisogna evitar e però che a questo prezzo venga venduto quello estero, ed adesso grazie a Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione ci riusciremo». Dello stesso avviso anche i produttori più grossi. Enrico Cimbali coltiva un pistacchieto di 60 ettari e dice: «Finalmente potremo fare i controlli ed evitare quello che è accaduto in passato. Certo su 5000 produttori di pistacchio che ci sono a Bronte solo 33 hanno aderito al consorzio che ha richiesto la Dop. La maggior parte non ci ha creduto ed è rimasta a guardare”. “Il marchio Dop, – conclude il sindaco Pino Firrarello – ha come obiettivo la tutela di prodotti e produttori dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale, ma costituisce anche un importantissimo strumento di garanzia per i consumatori, consentendo loro di riconoscere i diversi prodotti, ed il pistacchio di Bronte. E siccome quello di Bronte è veramente il pistacchio più buono – conclude – il rilancio di questo comparto ora è possibile”.
Fonte “La Sicilia” del 14-06-2009