Il Consiglio comunale di Bronte presieduto dal dott. Salvatore Gullotta, ha approvato a maggioranza il piano delle alienazioni degli immobili comunali proposto dall’Amministrazione. La Giunta, guidata dal sindaco Pino Firrarello, ha proposto, infatti, di vendere 8 opifici della zona artigianale di contrada Santissimo Cristo, i cui contratti di affitto sono in scadenza, ad un costo che, proporzionalmente alla superficie del capannone, variano da 384 mila euro a 414. Oltre a ciò è stato proposto di vendere l’immobile che un tempo ospitava il mattatoio comunale il cui valore è stato stimato in un milione e 600 mila euro, l’ex depuratore comunale di via Mattarella a 408 mila euro, l’ex carcere mandamentale di via Palermo ad un milione e 500 mila euro e l’ex fabbricato Pirrone che l’Ufficio tecnico ha stimato in un milione e 7 mila euro. “Sono immobili improduttivi – ha affermato l’assessore Biagio Petralia – che comunque ogni anno costringono il Comune ad affrontare spese a vario titolo”. Vivace il dibattito fra i consiglieri. “Ritengo – ha affermato Salvino Luca – che la vendita dei capannoni artigianale serva solo a fare cassa”. “Chi compra i capannoni – ha aggiunto Andrea Sgrò – deve poter garantire lavoro”. “Va bene vedere gli immobili improduttivi, – ha aggiunto Vittorio Triscari – ma contrario all’alienazione dei capannoni artigianali perché all’interno di lavorano i nostri artigiani”. “Tanti artigiani – ha aggiunto Vincenzo Sanfilippo – intendono acquistare i capannoni”. “Contesto – ha detto Nunzio Spanò – la scelta di vendere solo 8 capannoni, semmai vendiamoli tutti e 32. Pensando agli artigiani che oggi però vi lavorano ritengo che i capannoni non debbano essere venduti”. Alla fine con 15 voti favorevoli e 4 contrari (Calanna, Proietto, Triscari e Spanò) con il consigliere Salvino Luca uscito dall’aula in polemica con il presidente per non aver potuto esprimere la dichiarazione di voto, giunta, secondo Gullotta, tardivamente.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto