Per la terza sezione del Tar di Catania non è necessario ricontare le schede elettorali delle amministrative di Bronte. I magistrati, Calogero Ferlisi (presidente), Gabriella Guzzardi e Alba Paola Puliatti, hanno rigettato il ricorso presentato Nunzio Grassia ed Ernesto Di Francesco, rappresentati dagli avvocati Antonio Vitale e Giuseppe Vitale, contro il Comune di Bronte, rappresentato invece dall’avvocato Michele Alì, e contro il sindaco Pino Firrarello, difeso dagli avvocati Francesco Caruso e Nicolò D’Alessandro, per l’annullamento del verbale delle operazioni dell’Ufficio Centrale elettorale che ha proclamato nuovamente sindaco il senatore Firrarello con 6.740 voti. Entrambi candidati e non eletti nella lista «Aldo Catania sindaco» (ovvero il candidato sindaco dell’Mpa di Raffaele Lombardo), Grassia e Di Francesco hanno contestato il risultato elettorale sostenendo che 853 voti assegnati a Firrarello sarebbero dovuti essere attribuiti al loro candidato sindaco Aldo Catania (che di voti ne ha avuto assegnati 3896), che 485 voti assegnati al sindaco eletto sarebbero stati nulli al contrario di 516 voti espressi a favori di Catania che invece sarebbero stati annullati.
Inoltre i ricorrenti hanno segnalato presunte irregolarità nelle operazioni di voto. Ovviamente il Comune ed i consiglieri comunali contro interessati Nunzio Saitta, Massimo Giuseppe Castiglione, Daniele Scalisi e Angelica Catania, hanno contestato il ricorso, evidenziando la genericità delle accuse e che semmai a Firrarello sarebbero stati ingiustamente contestati 450 voti, che 530 voti assegnati ad Aldo Catania erano da annullare e che 35 voti assegnati al candidato dell’Mpa dovevano essere attribuiti a Firrarello. Alla fine il Tar ha accolto la tesi del Comune e dei consiglieri di Firrarello, rigettando il ricorso degli uomini dell’Mpa perché «i motivi dedotti sono in massima parte generici, sia perché non suffragati da validi principi di prova e comunque non sorretti da una concreta descrizione delle singole schede, o gruppi di schede, oggetto di impugnazione». «Ho sempre considerato questo ricorso – ha affermato il sindaco Firrarello – come l’ennesima cattiveria nei miei confronti e nei confronti della mia Bronte. Non avevo dubbi sull’esito del giudizio e ringrazio la Magistratura per la chiarezza della sentenza che sgombra ogni dubbio e restituisce a Bronte la certezza della legalità sulle operazioni di voto, che i miei avversari hanno erroneamente messo in dubbio».
Fonte “La Sicilia” del 12-11-2010