Con la scopertura delle due lapidi commemorative poste nel piazzale San Vito e lo spettacolo in piazza Gagini, “I moti di Bronte” a cura della compagnia In…stabile, si sono concluse le manifestazioni culturali per celebrare il150’ anniversario dei “Fatti di Bronte”, quando i contadini si scagliarono contro i borghesi e ne uccisero 16, prima che la rivolta venisse soffocata nel sangue da Nino Bixio. “Diverse rappresentazioni – ha affermato il sindaco Pino Firrarello – sono state annullate per via dal dramma accaduto a Matteo Galati, ma quelle che sono andate in scena ci hanno fatto trascorrere belle serate. Ottimo lo spettacolo “Bronte 1860: Coppuli e Cappeddi” con Laura De Palma, Gisella Calì e la scuola di danza Energim che, con la direzione artistica e la coreografia di Dario Biuso e Antonella Grigoli, hanno saputo raccontare con mirabile bravura, in musica e con lo stile della rappresentazione teatrale, i drammi e le passioni che hanno sconvolto Bronte al passaggio dei garibaldini. Bella e coinvolgente – ha aggiunto il primo cittadino – la rappresentazione teatrale di chiusura della Compagnia In…stabile di Bronte a lungo applaudita, ed interessantissima la relazione del prof. Vincenzo Pappalardo, che ci ha saputo fornire le giuste angolazioni sui Fatti del 1860, dopo la proiezione del film di Florestano Vancini. Un grazie – ha concluso – all’associazione Meridiana, per la mostra “Berretti, cappelli e camice rosse”, che ha proposto i testi del prof. Salvatore Garufi in tavole grafiche di Massimo Faraci”. Particolare emozione ha suscitato la scopertura delle lapidi in piazza San Vito, che ricordano i nomi di chi, o per mano dei contadini o a causa di Bixio, furono uccisi. Presenti le forze dell’Ordine e gli assessori Melo Salvia ed Enzo Bonina. “Riteniamo – hanno affermato entrambi – di aver raggiunto il nostro obiettivo, che era quello di coinvolgere la città in manifestazioni che, attraverso il linguaggio della musica, della danza e del teatro, raccontassero cosa accaduto nella nostra città nel 1860”.