Confermati i 12 anni di carcere per Sebastiano Lupica Rinato, l’agricoltore 59enne di Randazzo autore dell’omicidio del nipote Armando Salvà, (che all’epoca dei fatti aveva 35 anni), con un colpo di piccozza alla testa. E’ stato rigettato, infatti, il ricorso in Cassazione presentato dai suoi legali dopo che il Gip, Alba Sammartino, con il rito abbreviato aveva inflitto all’agricoltore una condanna di 12 anni. L’omicidio risale al 21 settembre del 2007, quando i due litigarono sostanzialmente per futili motivi, al culmine però di un’acredine che secondo gli inquirenti durava da tempo. Zio e nipote abitavano nella stessa strada di contrada Flascio, piccola frazione di Randazzo. Erano entrambi fuori, quando il nipote ha lasciato un trattore all’ingresso del terreno di proprietà dello zio che, indispettito, ha sentito il dovere di rimproverarlo, chiedendogli di spostare subito il mezzo. La risposta del nipote non è stata accondiscendente, anzi i due hanno cominciato a litigare verbalmente fino a quando il nipote non si è avvicinato allo zio che in quel momento era intento a saldare la ringhiera esterna della sua abitazione. Lupica teneva in mano la piccozza ed in uno scatto d’ira ha sferrato un colpo al nipote. Il giovane è caduto a terra in una pozza di sangue senza dare segni di vita. Ieri i carabinieri di Randazzo, che da tempo tenevano sotto controllo l’imputato, temendo che fuggisse, lo hanno arrestato e trasferito nel carcere catanese di piazza Lanza.
Fonte “La Sicilia” del 30-04-2011