Per l’intera mattinata di domenica scorsa, all’ingresso della vecchia e abbandonata stazione delle Fs di Randazzo, ha aleggiato la bandiera bianca dall’Associazione “Ferrovie siciliane” di Messina, che, in occasione della “IV giornata nazionale delle ferrovie dimenticate”, ha scelto Randazzo per ricordare il valore storico e turistico delle stazioni dimenticate e della tratta Alcantara – Randazzo. Così, senza particolari clamori, Giovanni Russo (presidente dell’associazione), Vincenzo Giamboi, Andrea Castorina e Nicola Lucifera hanno visitato l’area della vecchia stazione. O meglio, hanno visto ciò che i rovi e le sterpaglie, padroni assoluti di piazzole di sosta e binari, permettevano di raggiungere. L’area, infatti, è visibilmente degradata, risultato di un decennale abbandono che, secondo “Ferrovie siciliane”, ha poco senso: “Questa ferrovia potrebbe essere riaperta – dice il presidente Russo – il territorio è fra i più belli dal punto di vista ambientale. E’ rinomato per la sua enogastronomia e vanta bellezze architettoniche risultato di un’antica storia. Non dobbiamo scoprire noi la vocazione turistica di questo territorio che potrebbe essere servito dalla ferrovia. Non a caso la Circumetnea qualche anno fa voleva assorbirla anche perché le due linee ferroviarie per un po’ corrono parallele e quando è stato fatto arrivare a Randazzo su questi binari un treno storico l’evento riscosse grande successo”. “Testimoniamo – aggiunge Andrea Castorina – il disinteresse verso linee come questa da parte di Trenitalia.Ci accorgiamo che il treno è un mezzo sicuro ed ecocompatibile, non viene utilizzato quando le nostre strade sono intasate da mezzi inquinanti”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 08-03-2011