Randazzo. Va a riscuotere il danaro che aveva chiesto ad un imprenditore per insabbiare dei controlli a suo carico, ma all’uscita trova i carabinieri pronti ad arrestarlo. Grazie alla collaborazione fra vittima e forze dell’ordine un impiegato dell’Agenzia delle Entrate di Taormina è stato arrestato dai carabinieri di Randazzo con l’accusa di concussione. L’uomo, pochi giorni prima di Natale, aveva avvicinato un imprenditore titolare di 2 palestre (una a Francavilla di Sicilia e l’altra a Randazzo), informandolo che, a seguito di un circostanziato esposto anonimo che lo accusava di evasione fiscale, il suo ufficio era in procinto di effettuare dei severi controlli a suo carico. Detto ciò, secondo quanto affermano gli inquirenti, l’impiegato avrebbe in qualche modo fatto capire all’imprenditore che i controlli si sarebbero anche potuti evitare: bastava consegnargli la somma di 800. Purtroppo per lui però ha incontrato un imprenditore che, sicuro di aver sempre e con regolarità pagato le tasse e di rilasciare sempre la ricevuta fiscale, ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri di Randazzo che hanno avviato le indagini. Consigliato dai militari, l’imprenditore ha guadagnato tempo con la scusa di dover aspettare il saldo da parte dei suoi clienti. Tempo necessario per consentire ai carabinieri di sistemare negli uffici della palestra di Randazzo le telecamere per filmare la consegna del danaro. Nel frattempo, l’imprenditore nel avrebbe iniziato anche a mercanteggiare la cifra da pagare, ottenendo un considerevole sconto se è vero che l’impiegato, alla fine, si sarebbe accontentato della appena 200 euro. Tesa la trappola, è iniziata l’operazione. Alla vigilia di Capodanno, l’uomo si è recato nella palestra di Randazzo per riscuotere il danaro. Le telecamere hanno ripreso tutto, l’arrivo, la consegna ed il momento in cui l’uomo ha intascato il danaro precedentemente contrassegnato. All’uscita della palestra i carabinieri lo hanno bloccato, recuperando la somma incassata poco prima. Così, per misere 200 euro per l’impiegato si sono aperte le porte del carcere catanese di piazza Lanza.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 05-01-2013