Evento tragico nella caserma dei carabinieri di Bronte, in via Annunziata, in pieno centro storico. Intorno alle 17 di ieri due militari, impensieriti per non aver visto arrivare puntualmente in servizio un loro giovanissimo collega salernitano, arrivato in Sicilia da poco tempo, sono andati a cercarlo nel suo alloggio – una cameretta ubicata in fondo a un lungo corridoio interno alla stessa caserma -e una volta aperta la porta lo hanno trovato morto riverso in una pozza di sangue con accanto la pistola d’ordinanza. Come sembra evidente, dovrebbe trattarsi di un suicidio, ma ovviamente sono scattati i rituali accertamenti di polizia scientifica per scongiurare eventuali altre ipotesi, anche se improbabili. I rilievi si sono protratti per diverse ore. In via Annunziata sono arrivati moltissimi carabinieri, dalla compagnia di Randazzo, ma anche dal comando provinciale dell’Arma che ha impegnato il suo reparto specializzato nelle investigazioni scientifiche. Il giovane militare deceduto aveva 23 anni e nulla è trapelato sulle cause che possano averlo spinto a un gesto così estremo. Atmosfera di comprensibile sgomento e amarezza negli ambienti dell’Arma in attesa di comprendere come e perché tutto questo sia accaduto. Pare che dalla pistola d’ordinanza sia partito un solo colpo, che ha colpito a morte, alla testa, il giovane carabiniere. Lo sparo oltretutto non è stato sentito dai colleghi del giovane, anche perché gli alloggi si trovano abbastanza distanti dal posto di guardia e le pareti dell’antica struttura della caserma sono spesse e solide.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 07-01-2013