C’è chi sostiene che sia giusta e doverosa, altri invece ritengono che sia inutile e decisa in maniera affrettata. Chiamatela come volete, ma la caparbia protesta degli studenti dell’Istituto “Enrico Medi” di Randazzo mette in luce la lentezza di come vengono realizzati i lavori pubblici. Ieri, infatti, gli studenti dell’Istituto Comprensivo che ingloba il Commerciale, l’Alberghiero, Linguistico e l’Agrario, si sono astenuti dal partecipare alle lezioni, proclamando lo sciopero perché i lavori di ristrutturazione della palestra andrebbero troppo al rilento. I ragazzi lo dicono chiaramente e pure lo scrivono negli striscioni lasciati davanti l’Istituto. “Siamo stanchi dei vostri rinvii”, scrivono, perché il problema della palestra è stato denunciato circa un mese e mezzo fa ed ancora è ben lontano dall’essere risolto. Tutto è cominciato il 17 ottobre scorso, quando gli studenti hanno proclamato il primo sciopero. La dirigente scolastica, infatti, Maria Concetta Miano, dopo aver notato diverse infiltrazioni d’acqua in palestra, su consiglio dei tecnici della dell’ex Provincia regionale di Catania, ha chiuso i locali per questioni di sicurezza. Allora la preside non ebbe remora a dire che da quando dirigeva l’istituto erano state almeno 6 gli interventi di ristrutturazione sul tetto dell’Istituto, ma il problema era sempre rimasto lo stesso fino a provocare l’inagibilità della palestra. I ragazzi allora scioperarono, la Multiservizi (la società che effettua parecchi lavori per conto dell’Area Metropolitana di Catania), promise un intervento rapido ed i ragazzi tornarono in classe. Passarono però 9 giorni senza che in Istituto arrivasse alcuna impresa per iniziare i lavori ed allora il 26 ottobre i ragazzi si sono nuovamente rifiutati di entrare in classe. Sarà stata una coincidenza, ma su bito dopo lo sciopero al “Medi” di Randazzo arrivarono gli operai della Multiservizi. Oggi, a distanza di più di un mese, i ragazzi ci dicono: «Subito dopo il secondo sciopero gli operai dell’impresa hanno portato i materiali necessari, ma non hanno iniziato i lavori. Solo dopo una settimana hanno iniziato a lavorare, ma dopo 15 giorni non sono più tornati, lasciando il cantiere deserto. Abbiamo aspettato fino ad oggi, anche per rispetto dei ragazzi dell’Erasmus che abbiamo ospitato in questi giorni. Adesso, però, constatato che il cantiere è deserto, abbiamo deciso di fare un altro sciopero». E sarà un caso, anche questa volta, che dopo lo sciopero abbiamo avuto notizia dagli stessi ragazzi che probabilmente oggi i lavori ricominceranno. Anche per questo motivo gli studenti hanno deciso che torneranno in classe per riunirsi in assemblea, sperando che gli operai tornino veramente e che vadano via solo dopo aver completato i lavori. «Di certo – ci dicono altri studenti – non accetteremo interventi a singhiozzo e siamo pronti a far sentire la nostra voce con altre proteste». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 30-11-2018″
RANDAZZO Progetto educazione ambientale
Oggi alle 10 nel Cds “Don Lorenzo Milani” presentazione del progetto di educazione ambientale per l’agricoltura e il clima Frutti per la Biosfera, realizzato dalle Giacche Verdi Bronte con il supporto della fondazione Manfred-Hermsen-Stiftung e del ministero dell’Ambiente Tedesco Bmu attraverso il programma Euki. Un progetto di educazione agricolo-ambientale per il clima e la salute per 100 bambini nella zona delle future “Terre della biosfera-le valli fluviali dell’Etna” che promuove anche la filiera corta tra agricoltori e consumatori. Verrà presentato inoltre lo svolgimento del progetto, le finalità, i paesi coinvolti e i follow-up del progetto. Saranno presenti il sindaco, la dirigente scolastica, le maestre della scuola primaria e gli studenti coinvolti (il progetto prevede siano coinvolti studenti dai 6 ai 10 anni. Fonte “La Sicilia” del 30-11-2018″