Dopo che è stato sentito in aula l’agente verbalizzante, si avvia alla conclusione il processo per furto di identità telematica, che si tiene nella seconda sezione penale del tribunale di Catania. Dinanzi al giudice monocratico Tiziana Maugeri risponde dell’accusa il giovane randazzese Marco Crimi che, secondo le indagini, violando i codici di accesso e sostituendo la password, si sarebbe introdotto nel profilo facebook e nell’i n d irizzo di posta elettronica della concittadina Maria Pia Risa, pedagogista e giornalista. L’introduzione abusiva si sarebbe protratta per circa due anni, a partire dal 2009, un periodo che la Risa fu costretta a vivere con profondo disagio e vergogna, considerato che sul proprio profilo facebook, e quindi da chi li leggeva attribuiti a lei, comparivano messaggi offensivi e diffamatori quando non scurrili. Nell’ultima udienza è stato interrogato il sovrintendente Benedetto Scaccianoce, in servizio al commissariato di Acireale e all’epoca delle indagini operante nel compartimento della Polizia postale diretto dal dott. Marcello La Bella. Scaccianoce, rispondendo alle domande del giudice, del Pm e degli avvocati delle parti – Nunzio Calanna per l’imputato e Giuseppe Cristiano per la parte offesa – ha spiegato come l’inchiesta sia arrivata a identificare nell’imputato Marco Crimi l’autore della intromissione abusiva; in particolare, ha detto che i tre collegamenti scoperti e provati erano stati effettuati uno dall’abitazione dell’imputato e gli altri due dalla sede della ditta presso la quale Crimi lavorava in quel periodo. L’imputato, che non era presente nel corso dell’udienza, ha sempre rigettato l’accusa, sia durante le indagini preliminari sia in aula. Acquisita la testimonianza del verbalizzante, il giudice ha fissato la successiva udienza per il 9 luglio prossimo, con la riserva, accogliendo in questo caso la richiesta dell’avvocato Cristiano, di sentire un altro teste, a suo tempo richiesto dalla difesa, che non si è presentato alle due citazioni precedenti. Comunque, quella del 9 luglio sarà l’udienza dedicata alla discussione delle parti e, quindi, alla sentenza. L. S. Fonte “La Sicilia” del 26-04-2018