La possibile chiusura delle agenzie Inps di Paternò e Adrano è stato al centro dell’incontro avvenuto ieri mattina a Catania, nella sede Inps di via Libertà, tra i vertici sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, la direzione provinciale Inps, e i sindacati di categoria dei dipendenti, pensionati e direttori dei patronati. I sindacati hanno chiesto all’Inps di prendere visione del Piano di riorganizzazione delle sedi Inps sul territorio. Un Piano risalente al 2012 e che prevede la ridistribuzione delle sedi e una razionalizzazione dei costi. «L’Inps – spiega il segretario provinciale Cisl, Maurizio Attanasio – ha evidenziato che, a oggi, l’unica disponibilità di locali idonei al trasferimento di una sede Inps nel territorio è giunta da Bronte. Le altre due città, Paternò e Adrano – continua Attanasio – non avendo proceduto allo stesso modo, perderebbero le agenzie, in cambio di Punti Inps. Ciascuno di questi sarebbe formato da tre sportelli ospitati in comodato d’uso all’interno di locali comunali». «Riteniamo – conclude il segretario provinciale Cisl – che in questa vicenda vada fatta massima chiarezza e per questo abbiamo chiesto un nuovo incontro a cui, questa volta, oltre ai sindacati, saranno presenti anche i sindaci di Acireale, Adrano e Paternò». Tutto, dunque, è rinviato a settimana prossima (probabilmente il 27 aprile) quando si dovrà capire se ancora esistono margini per trovare una soluzione alternativa che eviti la chiusura di entrambe le agenzie di Paternò e Adrano. Intanto sulla questione è intervenuto con un comunicato anche il segretario provinciale del Partito comunista italiano, Fabio Rapisarda. «Entro il prossimo 30 aprile – afferma Rapisarda – l’Inps potrebbe decidere la chiusura delle sedi di Paternò e Adrano e al loro posto avrebbe individuato un’unica nuova sede a Bronte. A Paternò e Adrano resterebbero solo due punti clienti che si occuperebbero di fornire solo documentazioni di base». «Il Partito Comunista Italiano – conclude Rapisarda – ritiene assolutamente sbagliata questa scelta, che comporterebbe disagi e costi per i cittadini». SALVO SPAMPINATO Fonte “La Sicilia” del 22-04-2017