Due escavatori la notte scorsa sono andati in fiamme quasi contemporaneamente, ma per gli investigatori i due episodi non sarebbero legati in alcun modo, e si sarebbero incendiati praticamente l’uno dopo l’altro solo a causa di una banale coincidenza. A rafforzare questa tesi il fatto che il primo rogo non sarebbe doloso. Era ormai notte quando in contrada Erranteria, a due passi dall’abitato di Maniace, ma in territorio di Bronte, il primo escavatore si è incendiato. Si trovava in sosta nel cantiere del proprietario che proprio in quella zona fino a sera aveva lavorato per spianare l’area dove costruire una stazione di carburante per auto. Lanciato l’allarme, sul posto sono arrivati i carabinieri della locale Stazione ed i Vigili del Fuoco di Maletto, che hanno tentato di salvare il salvabile, anche se buona parte dell’escavatore è andato distrutto. Dai primi accertamenti risulterebbe che a innescare il fuoco sarebbe stato un problema meccanico o il surriscaldamento di qualche parte del motore. Indagini a tutto campo, invece, per identificare i piromani che a distanza di qualche ora hanno incendiato il secondo escavatore di proprietà di un imprenditore di Maniace. Teatro dell’attentato il cantiere di Randazzo, dove l’impresa è impegnata nella ripulitura del guado del torrente Flascio. Il mezzo ormai era fermo da ore, quando all’improvviso è scoppiato l’incendio. Dalle indagini è emerso che ad aggiudicarsi i lavori è stata un’impresa di Agrigento che poi ha concesso in sub appalto i lavori alla ditta di Maniace. Intanto i militari dell’Arma della Stazione di Randazzo stanno indagando su più fronti. Sotto la lente di ingrandimento ovviamente sono finite le carte dell’appalto, ma al momento non viene esclusa alcuna pista.
Fonte “La Sicilia” del 25-06-2010