Non una semplice conferenza stampa, quella tenutasi ieri per presentare la partecipazione del “sistema Etna” all’Expo di Milano, ma quasi gli Stati generali del territorio etneo, per il numero e l’importanza degli attori presenti, fra amministratori, tecnici, imprenditori. E la sede scelta per la giornata ha senz’altro contribuito a sancire il rilievo del momento: Piano delle Concazze, in territorio di Linguaglossa a pochi passi dall’Osservatorio di Pizzi Deneri, sul versante nord del vulcano a circa 2800 metri di quota. Sembra quasi di toccare con mano i crateri sommitali, il tetto d’Europa, in realtà distanti ancora diversi chilometri di marcia in durissima pendenza. Qui gli organizzatori hanno esibito il lungo calendario che dal 6 al 19 luglio animerà il Cluster Bio – mediterraneo dell’esposizione. Calendario all’insegna della celebrazione e della promozione dell’Etna e delle eccellenze alimentari di quella parte di Sicilia che proverà, ancora una volta, a mostrare al mondo il suo lato migliore; che nel vulcano attivo più alto d’Europa trova le ragioni della propria identità e il motivo di grande interesse e sguardi ammirati da ogni parte del pianeta. Con la speranza, neanche tanto celata, di restituire slancio ad uno dei padiglioni dell’evento milanese da molti immaginato come un fiore all’occhiello, purtroppo balzato agli onori delle cronache per le note vicende dei primi giorni di apertura dell’Expo. In prima linea i due Gal, “Etna” e “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, – che raggruppano i Comuni e parecchi fra enti pubblici e privati che gravitano sul versante nord e sud della montagna – accanto al Gac (Gruppo azione costiera) “Riviera Etnea”. Questi i partenariati che hanno curato il programma ed investito sulla buona riuscita di due fine settimana di iniziative. “Forse è la prima volta che l’Etna, il nostro territorio, si presenta ad una vetrina mondiale parlando un solo linguaggio che unisce i Comuni, i Parchi naturali, i Consorzi di tutela ma soprattutto le imprese, ha rimarcato un raggiante Concetto Bellia, presidente del Gal Etna – Alcantara, spiegando poi che i diversi interpreti delle giornate dedicate al Mongibello – esperti, produttori, ma anche artisti e musicisti – verranno ripagati soltanto attraverso rimborsi spese, senza costi aggiuntivi. “Un’altra prova di quanto tutti stiamo scommettendo sull’Etna all’Expo”. “Le aziende hanno fatto sistema, la vera marcia in più – ha aggiunto Gaetano Finocchiaro, in rappresentanza del mondo dei privati – e adesso grazie all’Etna porteremo i nostri prodotti in giro per il mondo”. Presenti a Piano delle Concazze numerosi sindaci – da Randazzo a Riposto, passando per Pedara, Linguaglossa, Piedimonte – il commissario dell’Ente Parco dell’Alcantara, Giuseppe Morano, mentre Carmelo Danzi ha preso la parola in rappresentanza dei consorzi di tutela delle produzioni tipiche dell’area: fra gli altri, ciliegie, arance, pistacchi, ficodindia fino all’olio ed alla più affascinante fra le eccellenze etnee: il vino. Anche alcuni degli istituti d’istruzione della zona hanno potuto lasciare la propria firma sul palinsesto dell’Etna all’Expo: si occuperanno, infatti, dell’allestimento di degustazioni e di giornate di approfondimenti sul tema dell’alimentazione. “Porteremo la cucina della tradizione a Milano grazie all’impegno dei nostri ragazzi”. Così Moreno Emmi, docente dell’istituto agrario “Mazzei” di Giarre.
Francesco Vasta Fonte “La Sicilia” del 02-07-2015