“Il gas radon va certamente tenuto sotto controllo, essendo la seconda causa dell’insorgere del tumore al polmone, ma si può stare tranquilli perche le percentuali rilevate a Bronte sono molto basse e poi una semplice areazione dei locali seminterrati, che sono maggiormente esposti, rappresenta una ottima prevenzione”. Questo in sintesi le conclusioni dell’interessante convegno, tenuto presso l’auditorium del Collegio Capizzi, organizzato dal Comune di Bronte, dal Consiglio delle donne della cittadina, dalla Provincia regionale di Catania e dall’Università etnea. Intitolato “Rischio ambientale per la salute e la sicurezza della popolazione”, il convegno ha visto la partecipazione, oltre che del presidente del Consiglio “rosa”, Pina Meli, del sindaco Pino Firrarello, del presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, e dei professori dell’Università di Catania Salvatore Lo Nigro, Giuseppe Patanè e Nino Messina, oltre che del direttore del Cutgana Concetto Amore, del dott. Giovanni Tringali, responsabile scientifico dell’Istituto ricerca medica ambientale di Acireale e della dottoressa Giusy Spitaleri, che sulle metodologie per la misurazione a Bronte del radon ha presentato una tesi di laurea. “La dottoressa Spitaleri ha fatto veramente un bel lavoro – ha affermato il sindaco Firrarello in apertura – che la premia sua professionalmente e ci conforta sui dati. Da sindaco, infatti, – conclude – sono particolarmente interessato alla salute dei miei concittadini, ed iniziative scientifiche come questa vanno certamente incoraggiate”. Per chi non ne fosse a conoscenza il radon è un gas radioattivo prodotto dal decadimento spontaneo di uranio e torio. Può risultare cancerogeno se inalato, in quanto emettitore di particelle alfa. La principale fonte di questo gas risulta essere il terreno (altre fonti possono essere in misura minore i materiali di costruzione, specialmente se di origine vulcanica come il tufo o i graniti e l’acqua), dal quale fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi ove diventa pericoloso.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto