Tanti produttori di pistacchio hanno affollato la saletta conferenze del Collegio Capizzi di Bronte per ascoltare dalla voce degli esperti il significato e le opportunità che scaturiscono a seguito del riconoscimento della Dop al Pistacchio verde di Bronte da parte dell’Unione europea. Organizzato dal sindaco Pino Firrarello l’incontro ha visto la partecipazione di Biagio Schilirò, presidente del Consorzio di tutela del pistacchio verde di Bronte, del dott. Biagio Fallico dell’Università di Catania e del dott. Stefano Simonella che essendo direttore della “Corfilcarni Gcc” dell’Università di Messina ha chiarito il ruolo dell’Ente di vigilanza. “Tutto ciò che fa riferimento al pistacchio verde di Bronte – ha affermato il dott. Fallico – dovrà ruotare attorno al consorzio che adesso ha necessità di allargare la propria base, raggiungendo almeno i due terzi dei produttori. Dopo di ché bisognerà assegnare le quote di produzione del pistacchio che per essere Dop dovrà essere prodotto e sigillato a Bronte”. Per essere considerato Dop però il pistacchio di Bronte dovrà essere riconosciuto dall’ente di certificazione rappresentato dal dott. Simonella che ha assicurato: “Entro la prossima settimana avremo pronto il piano di controllo che farà emergere le non conformità al disciplinare approvato dall’Ue. Appena questo sarà approvato dal Ministero si potrà procedere”. “L’iter è stato lungo ed in certi momenti estenuante – ha affermato il sindaco Firrarello – ma adesso abbiamo raggiunto un risultato che impedirà le contraffazione e rivaluterà il pistacchio fin dalla produzione”. Interessanti gli interventi come quello dell’assessore Giuseppe Gullotta, in qualità anche di presidente dell’Unione consumatori, e vivace il dibattito con i produttori preoccupati che le certificazioni possano protrarsi oltre la raccolta che ormai è quasi alle porte.
L’Ufficio Stampa