Primo atto processuale per l’omicidio del giovane Salvatore Costanzo, ucciso per errore all’età di 17 anni. Sotto accusa Alessandro Reale, di 33 anni, che secondo le indagini dei carabinieri avrebbe sparato, e Mario Bonaccorso, 32enne, ovvero l’autista dell’auto utilizzata per la fuga. Si è svolta, infatti, l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Catania, Luigi Barone. I capi di imputazione sono pesantissimi: omicidio e tentato omicidio nei confronti di Russo Antonino, che sempre dalle indagini degli investigatori doveva essere il destinatario delle pallottole. I genitori del povero Salvatore Costanzo all’udienza si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Maria Cristina Castiglione e Maria Mirenda. Reale, invece è difeso dall’avvocato Antonino Lupo, mentre Bonaccorso dall’avvocato Mario Schilirò. Durante l’udienza Reale ha fatto richiesta di giudizio abbreviato subordinato all’integrazione probatoria di perizia psichiatrica, con il Gup che lo ha disposto, rinviando l’udienza al 2 luglio per il conferimento dell’incarico al perito. Sarà quindi il Giudice per le indagini preliminari a giudicarlo, mentre per Bonaccorso, avendo preferito il rito ordinario, si attende la decisione del Gup per l’eventuale rinvio a giudizio o meno. A Bronte ancora ricordano quanto accaduto la notte dell’11 dicembre scorso. Salvatore Costanzo si trovava a bordo di una Fiat 500 guidata da Antonino Russo quando, in via Sacerdote Giuseppe Prestianni, veniva colpito da colpi di arma da fuoco esplosi da Alessandro Reale che, successivamente, si dava alla fuga a bordo della sua autovettura guidata da Mario Bonaccorso. L’unica colpa del giovane Costanzo, studente assolutamente estraneo ad ambienti malavitosi, è stata quella di trovarsi casualmente all’interno dell’auto in compagnia di altri giovani.
P.Z. Fonte “La Sicilia” del 27-06-2010