I lavori del nuovo ponte della Ss 120, Bronte-Cesarò, sul Simeto, in contrada Bolo, sono iniziati lo scorso 3 luglio e dovevano durare un anno. A neanche un mese dalla data originariamente ipotizzata per l’inaugurazione, però, non è stato tirato su neanche un pilone. Per l’Anas i ritardi sono, soprattutto, da addebitare alle frequenti piene del fiume che – per buona parte dell’autunno e dell’inverno – non solo hanno impedito agli operai di lavorare con continuità, ma hanno provocato ingenti danni, rovinando parte del lavoro già svolto. Per questo l’Anas, consapevole di dovere sfruttare il più possibile il periodo estivo, quando il fiume non fa paura, si è dotata informalmente di un crono-programma che gli permetterà di recuperare parte del tempo perduto. «Se non ci fossero state le piene del fiume, che voi stessi avete descritto e che hanno vanificato il lavoro eseguito – spiega il direttore dei lavori, l’ingegnere dell’Anas Massimiliano Campanella – saremo già in dirittura di arrivo. Ma appena le condizioni sono migliorare siamo riusciti a effettuare il 90% delle perforazioni e il 60% delle fondazioni. Le armature dei piloni sono già pronti per essere posti e le travi in acciaio sono già in fase di produzione. Il nostro obiettivo – continua – è completare in estate tutto il lavoro che deve essere svolto nel guado del fiume, dopo di ché, quando la struttura del ponte sarà completa e i lavori si sposteranno dal letto del Simeto, né piogge, né piene ci rallenteranno più». Nonostante la frenetica corsa, per inaugurare il ponte bisognerà attendere dicembre. «Sulla vecchia passerella, che dovrà essere abbattuta – spiega Campanella – passano dei servizi. Fra questi un’importante cavo di fibra ottica che ci costringerà a lavorare con la massima precisione. Ritengo che prima di Natale il nuovo ponte potrà essere inaugurato». Ad aggiudicarsi i lavori è stata un’impresa di Sondrio, che ha effettuato l’offerta migliore su un bando di oltre 3 milioni di euro. L’intervento prevede la ricostruzione del ponte, previa demolizione di quello esistente e la sistemazione idraulica dell’alveo del fiume.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 18-06-2010