«Pensiamo a tutti quei Paesi in cui la donna non può andare in giro mostrando la faccia”. È una delle tante frasi dette da Dacia Maraini che ha colpito gli studenti dell’Istituto Radice di Bronte, in cui è stata ospite per la rassegna “Incontro con l’autore” che la scuola svolge quest’anno. A organizzare e moderare l’incontro la professoressa Sabrina Anello, che durante questi mesi di scuola ha fatto leggere ai ragazzi il libro della Maraini “In Nome di Ipazia”, per poi discutere dei temi del libro proprio con l’autore. Ed è stata una mattinata molto intensa, con la scrittrice vincitore di tanti premi tra cui il “Campiello” e lo “Strega” che oltre a spiegare il libro, ha raccontato l’evolversi del femminismo negli anni, da lei vissuto in prima persona, e di cui ha scritto molte opere, per poi sottoporsi alle tante domande degli studenti. Presente all’incontro anche la dirigente del Radice, Maria Pia Calanna, l’assessore Maria De Luca e i consiglieri Nunzio Saitta e Mauro Petralia, oltre ai rappresentanti di varie associazioni invitate all’evento.
«Oggi abbiamo una presidente del Consiglio e la segretaria del primo partito d’opposizione donne – ha detto la Maraini – al di là delle critiche che devono interessare solo il loro operato, è comunque un notevole passo avanti nell’emancipazione femminile e dell’importante ruolo della donna, ma c’è ancora tanta strada da fare». Dopo l’incontro la scrittrice ha tagliato il nastro di un nuovo laboratorio e della ristrutturata biblioteca dell’Istituto Radice. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 2901-2025





