Il Consiglio comunale di Bronte ha approvato l’aumento del 25% della Tarsu e di 18 euro l’anno la tariffa del servizio acquedotto. Una stretta fiscale che alle famiglie, in media, costerà circa 55 euro l’anno in più. Per il sindaco, Pino Firrarello, un aumento doloroso, ma imposto anche dalla legge. Per questo il primo cittadino, prima dell’inizio dei lavori dell’assemblea, ha convocato i consiglieri di maggioranza e di opposizione, spiegando loro i motivi degli aumenti: “Dobbiamo dirci la verità. – ha affermato – Fino ad oggi pur di non aumentare le tasse ai cittadini le passate amministrazioni, ed anche la mia, hanno utilizzato impropriamente le royalties che Giuseppe Castiglione ha fatto ottenere a Bronte. Adesso non è più possibile, anche perché a causa della crisi queste sono state decurtate. Oltre a ciò – continua – sapete bene che la normativa impone che sia il cittadino a dover pagare interamente il costo del servizio di raccolta dei rifiuti. Fare opposizione è facile – ha concluso Firrarello – ma sono certo che al mio posto voi avreste fatto la stessa cosa”. Tesi sostenuta in Consiglio dall’assessore al Bilancio, Biagio Petralia, che ha ribadito come il Comune “dallo Stato abbia ricevuto 600 mila euro in meno e che, nonostante l’obbligo a far pagare al cittadino il 100% del costo del servizio di raccolta dei rifiuti, il Comune si sia fermato all’84%”. Per il consigliere Salvino Luca gli aumenti incidono nei bilanci delle famiglie, mentre per Andrea Sgrò il contesto economico brontese non consente di accettare la proposta. I consiglieri Vittorio Triscari, Nunzio Spano e Graziano Calanna hanno suggerito di effettuare dei tagli pur di recuperare le somme necessarie. “Non possiamo chiedere – ha aggiunto Salvatore Proietto – alla gente di pagare altre tasse”. “Nessuno vuole più tasse. – ha replicato Daniele Scalisi – Ma dobbiamo renderci conto che oggi lo smaltimento dei rifiuti costa troppo”. Per Vincenzo Sanfilippo il Consiglio è costretto a votare l’aumento a causa di scelte che hanno origine dal decreto Ronchi. “Purtoppo – ha affermato Nunzio Saitta – chi gestisce le discariche determina i costi dello smaltimento. Un problema che deve risolvere il commissario per l’emergenza rifiuti, che è il presidente della Regione”. Alla fine 12 i consiglieri a favore dell’aumento e 5 contrari con i consiglieri Angelica Catania e Giuseppe Di Mulo (entrambi Udc) e Nunzio Spanò assenti dall’aula al momento della votazione.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto