Firrarello: “Soddisfatte le esigenze del territorio”
“E’ il risultato di una politica attenta alle esigenze del territorio, alle sue inclinazioni ed attitudini che se valorizzate a dovere diventano risorse”. E’ il primo commento del senatore Pino Firrarello, sindaco di Bronte, dopo il riconoscimento da parte dell’assessorato alla Cooperazione, del distretto “Sicilia orientale – filiera del tessile “ che racchiude 61 aziende tessili, 1231 lavoratori, un piano finanziario di ben 13 milioni e 300 mila euro e 9 partner istituzionali socio economici, coinvolgendo 3 poli tessili: quelli di Bronte, dei Nebrodi e dell’ennese. Un distretto cui Firrarello ha creduto fin dall’inizio intestandosi una battaglia oggi risultata vincente: “All’inizio non è stato semplice. – afferma il sindaco Firrarello – La normativa varata nel 2004, ma che solo nel dicembre del 2005 ha visto pubblicare il decreto attuativo, consentiva ai Comuni di presentare dei progetti di distretti produttivi riguardanti filiere che ovviamente caratterizzavano il territorio. Bronte e altri Comuni dellaSicilia orientale vantano la tradizione del tessile che contraddistingue parte dell’economia e quindi era naturale aggregarli in un unico progetto che portasse sviluppo. La normativa però – continua Firrarello – prevedeva la partecipazione di almeno 50 aziende o imprenditori per ipotesi di sviluppo che abbiamo cercato e convinto della bontà dell’iniziativa, che permetteva alle imprese di rivendicare vantaggi nell’ottenere i finanziamenti che il ministero delle Attività Produttive o la Regione siciliana avrebbe messo a disposizione in appositi bandi, ed ai Comuni di ottenere finanziamenti per opere pubbliche a servizio della filiera produttiva”. E’ Bronte vanta uno dei poli produttivi più importanti della Sicilia all’interno di una zona artigianale ed industriale che Firrarello intende arricchire di servizi ed infrastrutture a cominciare dalla viabilità. “Per noi è importante. – continua Firrarello – Le attuali 12 aziende tessili, infatti, danno lavoro a quasi 600 dipendenti, mentre più o meno altri 200 lavoratori trovano da vivere nell’indotto, per un giro d’affari che complessivamente si attesta intorno ai 10 milioni di euro. Il nostro compito è valorizzare questa risorsa, mettendo a disposizione i servizi necessari ed attirando finanziamenti a salvaguardia elle aziende e del posto di lavori di tanti padri di famiglia. Per questo ringrazio i sindaci e tutti i partner che hanno condiviso questa idea”.
DA UFFICIO STAMPA ASSOCIAZIONE DEI COMUNI