Bottino grosso per i ladri professionisti che ieri notte hanno portato via dalle casseforti dell’ufficio postale di Randazzo circa 170mila euro. I ladri hanno agito durante la notte, con maestria e destrezza, scassinando la porta che si trova sul retro dell’ufficio postale, solitamente utilizzata dai dipendenti. Poi, guadagnato l’interno dell’ufficio, hanno avuto tutto il tempo per bucare le 3 robuste casseforti, servendosi certamente di una fiamma ossidrica e di un martello pneumatico. Prima di entrare, però, sono riusciti a disattivare i sistemi di sicurezza. L’ufficio postale di Randazzo, infatti, è dotato di un sofisticato sistema di rilevazione delle presenze e di speciali sensori che segnalano le aperture delle porte. Questi e gli altri sistemi di allarme sono stati neutralizzati e i ladri sono stati capaci di disattivare anche il sistema di sicurezza della cassaforte del Postamat, che dovrebbe macchiare di inchiostro indelebile le banconote se asportate impropriamente. I ladri hanno avuto il tempo di scassinare anche il distributore delle bevande, qualche armadietto e aprire pure qualche pacco in partenza, tanto per non farsi mancare nulla. Ad accorgersi del furto gli impiegati, che all’arrivo in ufficio si sono subito accorti che dalla parete mancava la sirena dell’allarme. Avvicinatisi con prudenza alla porta sul retro dell’ufficio, si sono accorti che era stata forzata. Entrati all’interno insieme con i carabinieri, hanno trovato i locali a soqquadro, polvere e lettere dappertutto, le casseforti bucate e, tutto intorno, un forte odore del metallo delle casseforti bruciato dalla fiamma ossidrica. Ovviamente mancava il denaro. Immediatamente sono scattate le indagini, ma sull’episodio i carabinieri mantengono l’assoluto riserbo. Certo è che non doveva trattarsi di ladri alle prime armi, ma di professionisti in grado di conoscere alla perfezione gli immobili che ospitano gli uffici postali e i loro sistemi di sicurezza. L’ufficio postale ovviamente ieri è rimasto chiuso, e, visti i danni prodotti dai malviventi, rischia di rimanervi per diversi giorni.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 05-12-2010