Bronte si interroga sulla emergenza educativa, chiedendosi cosa fare per far si che quanto accaduto a dicembre ed il primo agosto, quando due ragazzi sono stati uccisi, non accada più. In una sala conferenze del Collegio Capizzi, invitati dal sindaco Pino Firrarello, sono intervenuti numerosi consiglieri comunali, presidenti di circoli, le forze dell’ordine, i dirigenti degli istituti, e di rappresentanti dei patronati e delle associazioni. «Temo – ha affermato il sindaco – che quanto accaduto il primo agosto venga presto assorbito e dimenticato. I genitori devono chiedersi cosa fare e tutti noi dobbiamo impegnarci di più cominciando da oggi, affinché incontri come questo non rimangano fine a stesso». «Quanto accaduto – ha aggiunto l’assessore Enzo Bonina – è sinonimo di malessere. Urge sinergia fra istituzioni ed agenzie educative». «Fino a quando non ci saranno politiche nazionali – ha affermato il presidente del Consiglio comunale Salvatore Gullotta – che diano una prospettiva ai giovani, è difficile indicargli la giusta strada». «Cerchiamo soluzioni che impediscano il ripetersi di questi brutti episodi – ha aggiunto il consigliere Graziano Calanna – aiutiamo chi deve educare e vigilare sui ragazzi, magari attraverso dei corsi». «Bisogna far capire ai figli – ha affermato il consigliere Vittorio Triscari – che non si diventa moderni fumando lo spinello». Sentiti ed appassionati gli interventi di Vincenzo Zappalà, Lucia Firrarello, Giuseppe Vecchio, Suor Silvana, dei dirigenti scolastici Grazia Emanuele e Giuseppe Crasci e del Comandante della Compagnia carabinieri di Randazzo, capitano Donato Pontassuglia. Gli incontri continueranno, coinvolgendo la scuola, la Chiesa ed i giovani. L. S. fonte “La Sicilia” del 12-09-2010