Trasparenza, imparzialità, rispetto delle norme e partecipazione democratica. Sono le parole che echeggiano ripetutamente nel Palazzo comunale, perché i “comandamenti” principali della terna commissariale che si è insediata dopo lo scioglimento del Consiglio comunale e della Giunta per infiltrazioni della criminalità. La troviamo al lavoro nella stanza che da sempre è del sindaco, impegnata ad avere contezza delle emergenze che affliggo il Comune. Tutti hanno notevole esperienza nel riportare la sana amministrazione nei Comuni sciolti per mafia. Il viceprefetto Alfonsa Caliò, per esempio, presidente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa, in passato è stato commissario in altri quattro Comuni sciolti per mafia. La dott. Isabella Giusto, funzionario economico finanziario, dirigente dell’Ufficio amministrativo contabile della Questura di Ragusa, oltre a Randazzo è già stata commissario in altri 3 Comuni. E il viceprefetto aggiunto Cosimo Gambadauro, vicecapo di gabinetto della Prefettura di Messina è alla seconda esperienza commissariale. Al momento stanno effettuando le dovute ricognizioni per avere la reale contezza del Bilancio e del personale del Comune, dove è evidente una carenza di figure apicali, ma già sanno benissimo quali indirizzi rivolgere. «Abbiamo – spiega la Caliò – impartito agli uffici la direttiva affinché ogni contraente venga individuato con un bando di evidenza pubblica, come del resto impone la legge. Intendiamo amministrare questo Comune con trasparenza, assicurando i cittadini sul fatto che non ci limiteremo ad una mera gestione ordinaria. Anzi siamo pronti a sostenere ogni iniziativa di sviluppo, garantendo tutte le opportunità che possono arrivare dalla vivacità del territorio o dalla partecipazione a bandi come quelli del Pnrr».
«Certo ci tiene a precisare la Giusto – intendiamo separare nettamente l’indirizzo politico di nostra competenza, con l’attività gestionale che è esclusivamente riservata agli uffici». E due iniziative dei commissari passeranno certamente alla storia: “Dando seguito – continua la dottoressa Giusto – alla seconda gara pubblicata dalla precedente Amministrazione, la prima ha garantito un esiguo lasso di tempo per la partecipazione, abbatteremo i capannoni abusivi in contrada Dagalalonga, concludendo un iter iniziato incredibilmente a metà degli Anni ’80». Poi l’argomento del giorno, ovvero la collocazione del mercato domenicale. «Abbiamo l’obbligo – afferma la Caliò – di conciliare l’obbligatorietà a dare esecuzione ad una sentenza del Tar, che ha annullato gli atti con cui il mercato è stato spostato, con la necessità di assicurare la continuità delle attività economico commerciali. Per questo la nostra ordinanza mantiene l’attuale sede del mercato fino al 31 maggio e invita gli uffici ad aggiornare il regolamento. Nell’ottica di coinvolgere la città – conclude – giovedì, alle 15.30, abbiamo convocato una conferenza di servizi». Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 24-02-2024