“Quel parco eolico ha danneggiato il nostro patrimonio ambientale. Chiediamo di essere risarciti”. Non utilizza mezzi termini il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, che punta con decisione il dito contro quegli enormi pali che, da qualche settimana, dominano il crinale dell’estremo lembo dei Nebrodi al confine con i Peloritani, deturpando – o comunque condizionando – la vista dei monti fino a qualche mese fa inviolati. In verità, già qualche settimana fa, il primo cittadino aveva mostrato rammarico sul fatto che il Comune non fosse stato interpellato sull’idoneità del progetto. Nessuna autorizzazione, infatti, è stata richiesta al Comune di Randazzo, in quanto i pali sono stati piantati nei territori dei Comuni limitrofi. Alla fine, però, Randazzo ha ricevuto lo stesso danno ambientale che hanno subito i paesi del Messinese che hanno concesso le autorizzazioni anche in prospettiva di avere in cambio congrue royalties – ovvero centinai di migliaia di euro annui – come sorta di risarcimento per lo sfruttamento del suolo. “Di quei pali, che si vedono da ogni albergo,ristorante o azienda agrituristica del mio paese ne farei a meno – aggiunge il sindaco Del Campo – . Se potessi li farei togliere. Siccome, però, ormai è tardi per impedire la realizzazione dell’impianto, chiediamo che le royalties vengano pagate pure ai Comuni che hanno subito un danno, perdendo l’integrità di quel panorama su cui hanno puntato per rilanciare l’economia turistica”. E per questo, domenica, alle 10,30, nella sala consiliare Falcone e Borsellino, il sindaco ha organizzato il convegno “Energie alternative e tutela ambientale”, invitando il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione. Ma, all’incontro, oltre a partecipare diversi sindaci, fra cui il senatore Pino Firrarello, interverranno i docenti universitari Giorgio Sabella e Pietro Alicata, e i presidenti della Commissione ambiente dell’Ars e del Senato, rispettivamente, Fabio Mancuso e Tonino D’Alì. Si discuterà se è giusto riempire di ingombranti parchi eolici la regione dell’Europa che più di tutte è famosa per il sole, e non certamente per il vento.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 19-11-2009