C’è una buona fetta della storia di Randazzo celata fra il luccichio degli specchi della “Vara”, il tradizionale e altissimo fercolo, che ogni 15 Agosto alle 15,30 percorre i entrambi i sensi di marcia la via principale del paese. Il turista che oggi assisterà al suo barcollante cammino rimarrà estasiato dalla spettacolarità del carro, con i suoi personaggi legati fin quasi in cima, e da una tradizione secolare che rappresenta i tre misteri della vita della Vergine (la Dormizione, l’Assunzione, e l’Incoronazione in cielo). In paese si dice che la Vara un tempo era più alta, e in effetti è vero. Alcuni storici osservando una foto scattata da Federico De Roberto e pubblicata nel 1908 nel volume “Randazzo e la valle dell’Alcantara”, oltre alle differenze dei veli e delle decorazioni, ritengono che questa fosse più alta di 2 o 3 metri. Si narra che negli anni 30 la cima del carro si sia incastrata fra i cavi elettrici che attraversavano via Umberto all’altezza di Palazzo Vagliasindi (quartiere S. Martino): la cima si inclinò leggermente senza spezzarsi. E la Vara fu accorciata. In città la cosa non fu gradita, e ancora oggi i randazzesi si domandano se la bella “Vara” sia stata accorciata ancora per motivi di sicurezza.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 15-08-2009