«L’interno della basilica è completamente annerito dal fumo, ma per fortuna le opere d’arte sono salve». E’ il pensiero un po’ di tutti a Randazzo e soprattutto di padre Enzo Calà, parroco della Basilica di Santa Maria, chiamato d’urgenza nella tarda serata di lunedì perché la sua chiesa era fiamme. Un banale cortocircuito alla centralina elettrica dell’impianto di amplificazione, posto dietro l’altare maggiore del 1663, infatti, ha innescato un piccolo rogo che ha interessato l’amplificatore, qualche suppellettile e soprattutto i rivestimenti dei cavi elettrici da cui si è sprigionato un denso e nauseabondo fumo che in pochi minuti si è impadronito della basilica. Ed è stato il fumo nero che fuoriusciva dalla finestra dell’abside centrale ad insospettire dei passanti che hanno lanciato l’allarme, chiamando carabinieri e vigili del fuoco. Quando i pompieri del distaccamento di Randazzo, guidati dal Franco Salanitri, hanno aperto la porta laterale della Basilica, all’interno c’era così tanto fumo da far temere per la preziosa galleria di quadri di autori illustri come Velasquez o Alibrandi. Anche per questo i vigili del fuoco non hanno esitato a farsi strada fra il fumo individuando la zona in fiamme, fortunatamente limitata al retro dell’altare. Domate le fiamme, l’imperativo principale è diventato quello di far uscire il fumo. Così con l’autoscala i pompieri hanno raggiunto e rotto le vetrate della cupola, per provocare all’interno della Basilica l’effetto camino. Era più o meno l’una di notte, quando l’aria all’interno è tornata respirabile. «Dobbiamo ringraziare il Signore e la Madonna – ci dice subito padre Enzo particolarmente scosso – se non ci sono stati altri danni alle persone che si sono prodigate nei soccorsi e se le opere d’arte si sono salvate. Immaginate cosa sarebbe accaduto se il fuoco avesse interessato il coro ligneo ed i quadri. Non potrò mai dimenticare – continua – l’impegno dei vigili del fuoco, del capitano della Compagnia carabinieri, Donato Pontassuglia, del comandante della Stazione, Roberto Caccamo e di tutti. Come non posso che ringraziare i miei parrocchiani che mi stanno aiutando a ripulire la Basilica ed il sindaco Ernesto Del Campo che, pur non essendo nella cittadina, si è preoccupato a telefonarmi». Difficile una stima dei danni, con padre Enzo che celebrerà le funzioni nella cripta sotto la Basilica fino a quando questa non tornerà agibile.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 13-04-2011