E se ogni famiglia potesse vendere alle aziende impegnate nel riciclo dei materiali, i rifiuti differenziati che produce? Sarebbe stimolata a fare la raccolta differenziata, produrrebbe meno rifiuti da conferire in discarica e ricaverebbe anche un piccolo reddito. Questa rivoluzione nei metodi della raccolta dei rifiuti da noi oggi sembra lontana anni luce dalla nostra cultura. In Giappone, però, questo sistema lo adottano da anni, conquistando la medaglia di leader per l’efficienza nella gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Ogni famiglia, infatti, differenzia con scrupolo cartone, plastica e lattine, per poi conferire tutto nei centri di stoccaggio delle imprese private, pronte a elargire una piccola percentuale dei ricavi. Lo hanno assicurato i dirigenti della “Yoshimoto Pole Co”, la società nipponica che si occupa della realizzazione di prodotti in cemento, acciaio e plastica con materiali riciclabili, durante il vertice tenuto nella sala consiliare di Randazzo, ospiti del Cda della Joniambiente presieduto da Francesco Rubbino e composto da Giuseppe Cardillo e Antonello Caruso. I dirigenti della società giapponese, infatti, alla presenza anche del sindaco Ernesto Del Campo e del presidente del Consiglio comunale, Lucio Rubbino, hanno illustrato il loro modello di raccolta dei rifiuti. «Ci hanno spiegato – dice il presidente Rubbino – come nel loro Paese ognuno differenzi i rifiuti con l’obiettivo di venderli. Ci sono, infatti, delle società private che comprano cartone, alluminio e plastica per poi provvedere al loro riciclo o alla loro trasformazione in energia. Pensate che quando abbiamo spiegato ai giapponesi il nostro progetto di raccolta integrata dei rifiuti porta a porta, quasi stentavano a crederci e se da una parte si sono complimentati per lo sforzo organizzativo, dall’altra lo hanno trovato estremamente dispendioso. Ovvio – conclude – che il modello nipponico è assai più conveniente ed efficace, ma da noi al momento è difficile da realizzare». Le difficoltà, secondo Rubbino, sono prima di ogni cosa culturali: «Lo hanno detto con chiarezza gli stessi giapponesi – ha spiegato, infatti, il presidente – il segreto del loro sistema sta nella severità di enti e forze dell’ordine nel far rispettare le leggi sulla racconta dei rifiuti. In Giappone nessuno può permettersi di non differenziare i rifiuti o di buttare spazzatura quando e dove non deve. Rischierebbe, infatti, pesanti sanzioni economiche».
JONIAMBIENTE : Raccolta differenziata al 14%
Le percentuali di rifiuti differenziati nel territorio gestito dalla Joniambiente, che va da Bronte fino a Riposto, oggi sono ferme più o meno al 14%. Il progetto di raccolta integrata dei rifiuti che dovrebbe partire a breve e che è stato illustrato ai giapponesi, però, mira ad aumentare le percentuali fino al 60%, come è accaduto nei Comuni di Maletto e Calatabiano, dove questo sistema è stato sperimentato con successo. Ma in cosa consiste il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti? Innanzitutto verranno eliminati i cassonetti dalle strade e verranno distribuiti a tutte le famiglie contenitori per la raccolta dell’umido, ovvero degli scarti alimentari. Poi 3 giorni la settimana verranno destinati alla raccolta dell’umido, 2 giorni la settimana alla raccolta dell’indifferenziata e un giorno alla raccolta della frazione secca multi materiale, ovvero vetro, plastica, carta, cartone, lattine ecc. in appositi sacchetti colorati. Non essendoci più i cassonetti, gli utenti non potranno più buttare rifiuti e dovranno aspettare gli operatori che raccolgono i sacchetti.
Fonte “La Sicilia” del 22-05-2011