Agguato, ieri alle 6 del mattino, a Maletto. L’obiettivo era un pregiudicato di Bronte, Claudio Reale, ma nella sparatoria è rimasto coinvolto anche uno sfortunato operaio edile di 33 anni di Randazzo, che ha avuto solo il “torto” di trovarsi nel luogo del tentato omicidio. Reale, 34 anni, accusato in passato di associazione a delinquere di stampo mafioso e di aver tentato di uccidere, nel novembre 2001, il boss Francesco Montagno Bozzone, fa il netturbino e, assieme a un collega, con la motoape di servizio, stava percorrendo la Ss 284 per dirigersi al lavoro a Castiglione di Sicilia. Giunto quasi al bivio per Maletto, due killer a bordo di una moto rubata e con il volto coperto dai caschi, lo hanno affiancato e poi hanno sparato probabilmente con una pistola e un fucile. Reale, colpito allo zigomo, ha perso il controllo della motoape, invadendo la corsia opposta proprio quando sopraggiungeva il camioncino dell’operaio di Randazzo che, nonostante il tentativo di frenata, ha investito il veicolo. Credendo si trattasse di un banale incidente, l’operaio è sceso dal camion per soccorrere il netturbino, ma è stato raggiunto da un altro colpo di arma da fuoco alla trachea. I colleghi dell’operaio che si trovavano sul camion hanno quindi lanciato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Maletto e della Compagnia di Randazzo. I due feriti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Bronte. Reale è stato sedato e trasferito con l’elisoccorso in coma farmacologico nella Rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania; stessa destinazione per l’operaio di Randazzo, che nella sfortuna può considerarsi fortunato: la pallottola, infatti, è entrata all’altezza della trachea, ha perforato la parte superiore del polmone e si è fermata nelle spalle. Entrambi non rischiano la vita. La moto dei killer è stata trovata incendiata nelle campagne di Bronte. Reale, già il 30 gennaio scorso era scampato a un altro tentativo di omicidio, sopravvivendo a ben 7 colpi di pistola all’addome.