Il 2009 sarà ricordato come l’anno in cui si è risolto uno storico alterco fra i Comuni di Bronte, Maletto e Cesarò che fino ad oggi non avevano mai definito la reale titolarità di 2 grossi fazzoletti di terreno. Il primo pezzo di territorio ad essere conteso era il vertice del cono dell’Etna sopra Maletto, in località Monte Scavo, che la Citta delle fragole ha sempre considerato suo, anche se le carte non lo confermavano ufficialmente. Il secondo era composto da una serie di particelle di terreno sui Nebrodi in località Sant’Andrea –Porticelle che pur confinando con Bronte, Randazzo, Tortorici, Longi e Maniace sulla carta risultava conteso dalla distante Cesarò e da Bronte. Negli anni l’argomento non è mai stato definito e così ogni 10 anni l’Istat (Istituto nazionale di Statistica) era costretto a scrivere ai Comuni chiedendo di risolvere le contestazioni, per avere chiaro chi fosse il vero proprietario del territorio contestato. Ricevuta l’ultima missiva, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha deciso di porre fine a questa incredibile contestazione ed ha riunito i suoi colleghi sindaci, Antonio Caputo di Cesarò e Pippo De Luca di Maletto, dando mandato al dirigente del Comune dott. Antonio Minio ed al geometra dell’ufficio tecnico Angelo Spitaleri di individuare i terreni e trovare la soluzione che permettesse un accordo. Alla fine si è convenuto che la titolarità dei 3745 ettarisui Nebrodi viene definitivamente attribuita a Bronte, mentre gli 800 ettari del cono vulcanico da ieri risultano ufficialmente di Maletto. “Si definisce una contestazione – ci dice il sindaco Pino Firrarello – che mi dicono risale addirittura ai tempi dell’unione dei 24 casali che formarono Bronte. Era giusto che Maletto avesse anch’esso ufficialmente e definitivamente la sua fetta di cono vulcanico, come è certamente più conveniente dal punto di vista pratico che la contrada Sant’Andrea – Porticelle faccia parte del nostro territorio”. Soddisfatti anche gli altri 2 sindaci: “Il contenzioso era inutile – ci dice il sindaco di Cesarò Antonio Caputo – anche perché nella pratica i territori erano già assegnati”. “Finalmente – aggiunge il sindaco di Maletto, Pippo De Luca – siamo riusciti, in sinergia e nel rispetto delle parti, a definire una vicenda che si protraeva da circa 300 anni. Ringraziamo il Comune di Bronte per aver riconosciuto che effettivamente la fetta di territorio contesa era effettivamente la nostra”.