Adesso i turisti appassionati di natura e ambiente hanno un altro validissimo motivo per venire a Bronte. L’antica «Grotta della Neve», che i brontesi chiamano anche del «Collegio», fra le suggestive lave cordate del Parco dell’Etna, è fruibile e raggiungibile da un sentiero ben segnalato. Il progetto, voluto dal sindaco Pino Firrarello e realizzato dal Gal Etna, attraverso l’associazione «Cartur» di Adrano e con la collaborazione del Corpo Forestale di Bronte, coordinato dal commissario Vincenzo Crimi, era stato presentato nel maggio scorso e in pochi mesi la grotta è stata mostrata in tutta la sua storica bellezza sia al sindaco, sia al commissario del Parco dell’Etna, Ettore Foti. «Definire questa grotta l’antenato del frigorifero non è sbagliato – ha affermato Firrarello – Fra le sue cavità, infatti, gli amministratori del Collegi Capizzi conservavano il ghiaccio che si conservava anche durante i mesi più caldi». In pratica, è stato ripristinato il sentiero natura, è stata realizzata la segnaletica e la recinzione di sicurezza. La grotta è coperta dai resti di una volta in pietra lavica costruita per proteggere a lungo la neve dal caldo estivo. Arrivarci è abbastanza agevole. Da Ss. Cristo, attraverso la tipica stradella di basolato lavico che taglia la colata lavica a corde del 1651, si giunge a Piano dei Grilli e, qualche centinaio di metri prima della casermetta forestale, si lascia la strada, seguendo le indicazioni. Dopo circa 500 metri a piedi, si giunge alla grotta.