In un affollato auditorium del Real Collegio Capizzi di Bronte ha avuto inizio la due giorni culturale sull’Unità d’Italia, organizzata dal comitato di Catania dell’ “Istituto per la storia del risorgimento italiano”, con il convegno “Pensiero politico, istituzioni e poteri locali nella transizione del regime borbonico all’Unità d’Italia”, patrocinato dal Comune di Bronte e dalla Provincia di Catania. Ad aprire i lavori sono stati l’assessore alla cultura del Comune di Bronte, Enzo Bonina, che ha portato i saluti del sindaco Pino Firrarello, ricordando quanto doloroso sia stato per Bronte il 1860 con l’eccidio dei contadini da parte di Bixio, ed il dott. Giuseppe Gennarino, capo di gabinetto della Provincia regionale di Catania che ha portato i saluti del presidente Giuseppe Castiglione. Poi le relazioni dotte ed interessanti dei professori Corrado Malandrino, Angelo Granata e Giuseppe Astuto, moderati dalla professoressa Francesca Biondi, presidente dell’ “Istituto” organizzatore. Si è parlato del federalismo di Carlo Cattano, comunque lontano dall’attuale concetto espresso dagli attuali politici, e dell’Italia “unita, indipendente, libera e repubblicana” di espressione mazziniana. Ma si è parlato anche delle cause che sfociarono nei fatti di Bronte e dei conflitti politici ed istituzionali della Sicilia del 1860. Il Convegno proseguirà domani l’intera giornata presso l’aula magna della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania, con le relazioni dei professori Ettore Rotelli, Silvana Raffaele, Aldo Nicosia, Giancarlo Poidomani, Concetta Laudani, Giuseppe Barone, Elena Frasca, Elena Faraci, Carmelo La Rocca, Ivana Santonocito ed Angelo Capuano. Le conclusioni saranno affidate a Franca Biondi.