«Ogni individuo può trovare reificazione di se stesso all’interno delle regole che vanno sempre rispettate. La legalità, di conseguenza, deve essere alla base della nostra vita». Questo il messaggio finale del progetto “Insieme possiamo farcela” che dall’inizio dell’anno ha accompagnato gli studenti dell’istituto di istruzione secondaria superiore, “Ignazio Capizzi”, protagonisti di diverse iniziative dall’unico messaggio, ovvero ribadire il valore della legalità. Per questo ieri in un affollato auditorium del Real Collegio Capizzi, i ragazzi, dopo l’introduzione e i saluti del dirigente scolastico, Grazia Emmanuele, hanno ricordato le vittime della mafia, ascoltando i relatori che hanno ribadito l’importanza di crescere custodendo il valore di una vita del rispetto della legalità. All’incontro hanno partecipato il magistrato Piero Martello, brontese e presidente del Tribunale del lavori di Milano, il geometra Andrea Vecchio, che, nonostante i tanti attentati, ha saputo ribellarsi alla mafia, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Catania Raffaele Zanoli, e il vice presidente della provincia di Catania, Ruggero Razza. «E’ questo il compito della scuola – ha affermato il sindaco Firrarello – creare una coscienza che diffonda la cultura della legalità. Per questo più che il nostro dialetto è bene che i ragazzi conoscano la nostra storia, affinché dal passato sappiano trarre i giusti insegnamenti per il futuro». Alla manifestazione hanno partecipato gli alunni dell’istituto comprensivo “Marconi” di Paternò, in qualità di ambasciatori del Parlamento della legalità, che hanno consegnato all’istituto brontese la fascia della legalità. Infine il sindaco Firrarello ha scoperto un targa realizzata dal professore Salvatore Ecora, che simboleggia la Sicilia insanguinata dalla mafia.
Fonte “La Sicilia” del 03-04-2012