Torna ad emettere cenere l’Etna, ma stavolta, il vento ha risparmiato i Comuni a nordovest del vulcano, per concentrarsi, invece, verso sudest. Ma la situazione a Bronte e Maletto, colpiti dalla cenere lo scorso 10 febbraio, non è ancora ottima, diverse sono le strade da ripulire, e soprattutto i sacchetti di cenere raccolti dai cittadini e posti in varie strade in attesa di essere raccolti. Ma andiamo con ordine. Sulla Ss 284, che era stata copiosamente colpita dalla cenere nel tratto tra Bronte e Randazzo, passando per Maletto, l’Anas ha provveduto in due step a rimuovere il pericolo. Nei primi giorni, la cenere è stata tolta dalla sede stradale, e ammucchiata in degli slarghi posti a bordo strada, per essere definitivamente rimossa in seguito. Lavori in corso anche a Bronte, dove in molte strade principali e negli edifici che ospitano i servizi essenziali, come l’ospedale e le scuole, la cenere è stata rimossa quasi immediatamente. Restano ancora da pulire alcune strade secondarie, oltre alla raccolta di quella che i cittadini hanno messo in dei sacchetti, dopo averla rimossa da strade, tetti e terrazze. Il vicesindaco Antonio Leanza, ci ha comunicato che la raccolta prosegue, e che in questi giorni, sarà fatto un incontro con gli uffici preposti, per capire a che punto sono i lavori di pulitura e rimozione.
Stessa situazione a Maletto: alcune strade già pulite e altre che aspettano ancora il passaggio dei bobcat con gli spazzoloni. «Siamo già a buon punto – dichiara il sindaco Pippo De Luca – con due mezzi che giornalmente sono al lavoro per circa 10 ore ciascuno per pulire le strade. Giustamente abbiamo dato priorità alle vie principali, ma stiamo lavorando anche nelle strade meno battute. Inoltre, gli operai del Comune, più volte hanno fatto il giro del paese per rimuovere la terra raccolta dai nostri cittadini. Serve solo un poco di pazienza e tutto sarà ripulito. Purtroppo, il 10 febbraio, siamo stati il paese maggiormente colpito dalla caduta di cenere. Ringrazio le persone che si stanno impegnando per pulire, e la Regione che ha pagato le somme spese per le precedenti cadute di cenere». Una situazione ancora critica, che purtroppo potrebbe ripetersi. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-02-2022