FIRRARELLO: “LOMBARDO? DISASTRO PER LA SICILIA REGIONE PARALIZZATA”
Catania. Aveva detto prima delle Amministrative di Bronte: «Rivinco queste elezioni per fare ancora il sindaco, poi lavorerò per mandare in pensione Raffaele Lombardo, un disastro per la Sicilia». Vinte le elezioni il senatore Pino Firrarello decide di assestare il primo affondo contro il Governatore. Bocciandolo su tutta la linea, a cominciare da molti uomini della sua terza giunta.
“Ma che concezione delle istituzioni ha Lombardo? Ancora me lo chiedo. Perché parla tanto di moralità da trasferire nell’amministrazione, poi ha fatto scelte anche tra gli uomini che ha messo in giunta che non si possono minimamente condividere. A partire dall’assessore Piercarmelo Russo, beneficiario di maxi liquidazione dopo baby pensione grazie alla legge 104. Che cosa penseranno si lui i siciliani? E il caso dell’assessore Gentile che riceve l’autorizzazione per un parco fotovoltaico mentre ci sono in coda almeno altre 1700 richieste inevase? E come fa l’assessore Armao a restare al suo posto, dopo essere stato sfiduciato da 27 parlamentari? Ma come fa Lombardo a tenere in piedi queste palesi contraddizioni con quel che va predicando ai siciliani? E’ incredibile?” Mezza giunta bocciata sul piano morale, ma Firrarello ribadisce che se questo governo sta in piedi è per un plateale tradimento, quello contro la coalizione che ha voluto Lombardo presidente. “Lombardo pensa ancora che il presidente sia nominato dai partiti, evidentemente. Invece è stato eletto perché alcuni partiti lo hanno scelto. E lui ha lavorato per smontare i partiti, ha tradito gli elettori, ha coinvolto altri partiti, gli stessi che lo attaccavano duramente in passato. Devo dire che in questo siamo un po’ tutti colpevoli dal punto di vista politico, anche io certo. Eppure avevo avvertito prima delle elezioni che la scelta di Lombardo era profondamente sbagliata, essendo incapace di amministrare, come aveva dimostrato da presidente della Provincia”. Firrarello un fiume in piena. Spazia su tutti i fronti, non risparmia nulla di quel che sta facendo e non facendo Lombardo: “Cosa sta facendo? Ha riempito la Sicilia di commissari, in tutti gli enti, dove ha piazzato uomini suoi che non sono stati eletti, che non ha potuto nominare in giunta, che non ha potuto fare direttori generali. E dire che sui direttori esterni non si è certo risparmiato il governatore, pur avendo 2500 dirigenti regionali e tra questi molti di assoluto valore. Ma il capolavoro di Lombardo è stata la capacità di paralizzare la Regione. Adesso si lamenta perché la burocrazia rallenterebbe tutto. A parte il fatto che i burocrati li ha piazzati lui in quei posti, ma come potrebbe funzionare un’amministrazione che appena eletto ha bloccato tutto per scegliere i suoi dirigenti. Ha fatto passare mesi, poi quando tutto sarebbe dovuto partire, a gennaio del 2010 ha azzerato di nuovo la struttura, ricominciando da zero. E ora pretende che funzioni una macchina che ha ridotto a pezzi e che non riesce a rimontare”. Un fallimento la riforma della Sanità, dice ancora il senatore, un disastro il ritardo sul problema precari che andava affrontato a Roma molto prima e, per di più, si continua ad assumere: «Secondo l’on De Luca sono entrati migliaia precari, un assurdo. Un fallimento la politica energetica e quella sui rifiuti, bloccati i finanziamenti per piccola e media impresa e i cantieri lavoro non sono mai partiti. Allo sbando l’agricoltura, come dicono i diretti interessati che vedono morire le campagne, mentre nessuno ha detto ancora che si sta lasciando smantellare quel che restava del Banco di Sicilia. Da settembre sparirà il vecchio marchio, per lasciare spazio solo a Unicredit e con il Bds spariranno anche 200 milioni di tasse che venivano versate alla Sicilia». Ma che cosa succederà allora adesso secondo il senatore Firrarello. Per chiudere, dopo l’ultimo affondo che smonta la riforma sanitaria di Lombardo e evidenzia la crisi del turismo, Firrarello ipotizza: «Non gli resta che una exit strategy cui sta già lavorando, con il varo di un governo in cui mettere dentro il Pd, magari con un vice presidente che garantisca per lui una indiscutibile trasparenza e totale moralità, magari un magistrato prestato alla politica. Poi traghetterà la Sicilia al voto con i suoi nuovi alleati. E avrà completato la distruzione della Sicilia e il tradimento degli elettori».
Andrea Lodato, fonte “La Sicilia” del 20-06-2010
PISTORIO: “LA GIUNTA PUNTA ALLE RIFORME, MA NON TUTTI LE VOGLIONO”
Palermo. Il dibattito politico attorno al governo regionale s’infuoca sempre di più. Il “Lombardo ter” non deve contrastare solo chi al suo interno vorrebbe mandarlo già in soffitta, ma anche dagli attacchi esterni che gli arrivano dagli ex alleati del Pdl dei “lealisti”, mentre l’Udc offre la propria collaborazione per un programma di rigore, purché si torni al voto nel più breve tempo possibile. La gamma di ipotesi è variegata: dal governo dei tecnici, al governo dei competenti, al governo di tecnici sostenuto da una larga intesa politica. Ma c’è anche chi lavora, e non lo tace, per porre fine all’esperienza politica di Raffaele Lombardo, come il senatore Giuseppe Firrarello, rieletto sindaco di Bronte. Un quadro piuttosto complicato che Giovanni Pistorio, capogruppo del Mpa al Senato, dipana in questo modo: “Per quanto riguarda il governo, penso che nessuno debba innamorarsi delle formule. Il “Lombardo ter” andrà avanti fino a quando avrà la forza propulsiva delle riforme, perché è attorno a questo progetto che è nato”. Pistorio, poi, rispetto ai venti di guerra che arrivano da Bronte dove è stato rieletto sindaco il senatore Giuseppe Firrarello, esponente di punta del Pdl dei lealisti, non si scompone più di tanto: “Intanto, Firrarello è stato rieletto sindaco di Bronte, così come accade alla gran parte dei sindaci uscenti che utilizzano il potere in un certo qual modo; è stato rieletto con un piccolo margine nonostante la prevedibile debacle del Pd catanese (che si distingue da quello regionale che ha registrato un buon successo) che ha un rapporto forte e organico con Firrarello, che era sostenuto da Pdl e Udc, e con un Pd non belligerante, il risultato era prevedibile. L’Mpa, in casa dell’avversario, ha ottenuto il 30%”. Sarebbe tanta l’acrimonia nei confronti di Lombardo da fare scendere a patti, a Catania, Pdl e Pd? “Non basterebbe solo un sentimento negativo per saldare l’intesa tra Pdl e Pd, se non ci fossero forti interessi politici o comunque il governo di tante questioni nei cui dettagli non voglio entrare. Perché, mentre a Palermo si sviluppa un’intesa tra Mpa, parte del Pd e Pdl Sicilia, per un governo delle riforme; a Catania il Pd ascrivibile a Bianco a cui il bipolarismo fa da copertura scenica per conservare un sistema di interessi, osteggia l’Mpa perché grazie al suo dinamismo rompe gli schemi”. Sulle vicende politiche più squisitamente regionali, il senatore Pistorio, rileva che, al di là delle discussioni di questi giorni, “il governo regionale attuale non è stato costruito attorno a formule politiche e giochi di potere: questa è una visione miope di chi legge la storia con lenti datate. Questo governo è nato per avviare un processo di avanzamento e di sviluppo della Sicilia. Chi parla oggi di anomalia dovrebbe ricordare che la crisi è nata al momento in cui si è cominciato a parlare di riforma della sanità a cui i “lealisti” del Pdl e l’Udc si sono opposti. Per non parlare della questione dei rifiuti e la presentazione al Senato del disegno di legge che prevede la possibilità di cambiare il presidente della Regione, senza tornare alle urne, subito dopo la chiusura dell’Arra (Agenzia regionale rifiuti ed acque) con voto segreto dell’Ars. Se c’è un operatore costante in questo conflitto, è il summenzionato che oltre all’attività legislativa propria di ogni parlamentare, come seconda attività in Senato, altamente patrocinata, è alla costante ricerca di convergenze per abbattere il governo regionale”. Un governo regionale che negli ultimi tempi sarebbero in parecchi a volere cambiare. “Si è sviluppato un dibattito su formule diverse, ma suggerirei a tutti di riflettere sull’elemento fondativo di questo governo, cioè uno sforzo riformatorio per lo sviluppo della Sicilia. Mi aspetterei che tutti i partner s’impegnassero in uno sforzo ulteriore di riforme, dalla semplificazione amministrativa alla formazione professionale, che possono essere fiori all’occhiello come la sanità e i rifiuti. La politica affianchi fermamente in questo sforzo gli assessori tecnici”. E l’Udc? “Chi vuole partecipare a questo sforzo di cambiamento è benvenuto. Da cristiani, quando si è consapevoli di avere sbagliato si ammette l’errore e ci si emenda. Alcuni spunti proposti dall’Udc sono interessanti, ma a condizione che si vada avanti fino a quando ci sono emergenze da risolvere. Non si fissa a priori il tempo quando si andrà a votare”.
LOMBARDO: FIRRARELLO E’ INDECENTE
“Non mi sorprende: indecente come sempre”. Così il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, commenta a margine di un convegno del Mosif (Movimenti sicilianisti federati) a Catania l’intervista del senatore del Pdl e sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che ha confermato di “lavorare per mandare in pensione il governatore” definendolo “un disastro per la Sicilia”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti Lombardo ha definito “assurdo attaccare le politiche di riforme di galantuomini come Pier Carmelo Russo e Massimo Russo”. “Queste contestazioni – ha aggiunto il governatore – la dicono lunga su come i siciliani siamo rappresentati male a Palazzo Madama, con il senatore Pino Firrarello non ne usciamo molto bene”. Lombardo ha poi affrontato altri argomenti, da Berlusconi al precariato: “E’ un problema non di oggi ma di 22 anni fa: noi abbiamo il torto di volerlo risolvere, stabilizzando questa gente. E lo faremo sottraendo i precari al ricatto della proroga da concedere loro anno per anno”. Per quanto riguarda il premier, “il nostro rapporto è stato sempre amichevole e leale, e non è fondato sul dare e avere. Sul piano politico la nostra è stata un’alleanza positiva, su quello istituzionale c’è un confronto, giorno per giorno, tra i governi dello Stato e della Regione su mille temi. E io credo che dal governo nazionale non potranno che venire risposte positive alle nostre domande per risolvere problemi che riguardano la Sicilia e anche il resto dell’Italia”. Lombardo ha poi parlato di invidie: “Mi accorgo che le due chiacchiere fatte con il presidente del Consiglio hanno fatto impazzire alcuni suoi uomini, i cosiddetti lealisti, che magari hanno lavorato perché litigassimo. Saranno gelosi perché vedo reazioni da pazzi. Li voglio rassicurare, stiano sereni e tranquilli: il mio rapporto con Berlusconi è fondato sulla lealtà e sugli interessi delle istituzioni che rappresentiamo”. Tornando ai problemi della Sicilia, “i maggiori sono legati alla congiuntura economico-sociale che fronteggiamo non peggio di altre Regioni meridionali e che è il portato di una serie di scelte politiche massacranti. Per esempio – ha osservato Lombardo – la presenta massiccia di centri di grande distribuzione organizzata: è stata una scelta incoraggiata e autorizzata dai governi che ci hanno preceduti. Hanno fatto guadagnare, in proporzione, cento posti di lavoro ma ne hanno fatto perdere mille e ha fatto fuori la produzione agricola e dell’agroalimentare siciliana. Il disastro che viene da mille scelte sbagliate di questo tipo è sotto gli occhi di tutti”.
Fonte La Sicilia Web