“La Vara di Randazzo. Una machina meravigliosa tra arte, simboli religiosi e identità civica” è stato il tema di un’iniziativa promossa da BCSicilia con il patrocinio del Comune e della Biblioteca Marciana di Venezia, nata da un’idea di Gaetano Scarpignato. Protagonista l’antica e imponente “macchina” devozionale che ogni anno, nel giorno di Ferragosto, attraversa il centro storico della cittadina etnea in uno degli appuntamenti annuali più sentiti dalla comunità locale. L’evento ha avuto luogo nel chiostro del Palazzo municipale, un tempo convento francescano dei padri minori conventuali. Sono intervenuti i membri della commissione straordinaria, Alfonsa Caliò, Cosimo Gambadauro, Isabella Giusto, don Domenico Massimino, arciprete e parroco della Basilica di Santa Maria, e Alfonso Lo Cascio, presidente di BCsicilia. Gli interventi sono stati moderati da Gioacchino Barbera, storico dell’arte Gioacchino Barbera. L’antropologo Sergio Todesco ha parlato della “Vara”nel più ampio panorama delle “macchine festive”, fra tradizione popolare e significati antropologici;
Donatella Spagnolo, storica dell’arte, ha analizzato il dipinto dell’Assunzione della Vergine custodito nella chiesa di Santa Maria, punto di riferimento iconografico per la “Vara”; Gaetano Scarpignato, studioso di storia del territorio, ha posto l’accento sulla storia, la memoria e il simbolismo religioso della “machina”, attraverso documenti, immagini e narrazioni del passato. L’evento è stato impreziosito da un intermezzo di musiche medievali a cura di Marilena Lanzafame e Giuseppe Severini. Esposti due modelli dinamici in scala, realizzati dal modellista Carmelo Greco con la collaborazione di Alessandro Greco, che riproducono le versioni storiche della “Vara” di fine Ottocento. Fonte “La Sicilia” del 24-08-2025