La pazienza è finita e nella medievale cittadina la rabbia della gente, per la situazione del ponte di San Giuliano, è palpabile oltre che comprensibile. Per la seconda volta la furia della pioggia ha inferto un colpo devastante all’infrastruttura di importanza vitale per la viabilità interna fra le provincie di Catania e Messina. Dopo il crollo del parapetto avvenuto il 24 ottobre 2021, sempre a causa del maltempo, infatti, un’altra porzione del parapetto del ponte, questa volta della sponda opposta, ha ceduto sotto la furia della pioggia, costringendo le autorità a interrompere nuovamente il transito sul ponte e bloccando di conseguenza i collegamenti sulla Ss 116 fra Randazzo e Santa Domenica Vittoria. I tanti turisti, ma soprattutto i residenti e chi doveva raggiungere per il posto di lavoro ieri mattina ha trovato la strada bloccata, con il personale dell’Anas che informava sull’accaduto e sul percorso alternativo. Percorso nè semplice, nè celere. Chiunque da Randazzo ieri doveva raggiungere Santa Domenica Vittoria distante 7 chilometri, era costretto prima a raggiungere Moio Alcantara, proseguire per Rocella Valdemone e poi, attraverso una strada tutt’altro che agevole, dirigersi per Santa Domenica Vittoria. Un tragitto lungo quasi 30 chilometri che solo chi conosce bene ed in assenza di traffico copre in circa 45 minuti. Per questo ieri qualcuno è andato in escandescenze, al punto che sono dovuti arrivare i carabinieri. In verità i lavori di ristrutturazione del ponte di San Giuliano sono diventati una telenovela dall’epilogo indefinito. Più volte sono stati annunciati come prossimi e altrettante volte gli annunci sono stati disattesi con le giustificazioni più disparate: è stato anche detto che i lavori già pianificati erano stati “definanziati per effetto della guerra in Ucraina”.
Anche per questo sui social ieri i commenti non sono stati leggeri e Cettina Foti, segretaria di Forza Italia Randazzo, in una nota ha scritto: «Da anni denunciamo l’inerzia di Anas. Nonostante le ripetute sollecitazioni, anche in sede istituzionale davanti al Prefetto di Catania nel gennaio 2024, quando fu promesso un intervento entro due mesi, la messa in sicurezza del ponte non e mai stata avviata. Una grave inadempienza che mette a rischio la sicurezza dei cittadini e blocca i collegamenti fondamentali tra Randazzo e i Nebrodi, ma anche tra le province di Catania, Messina e Palermo. Forza Italia Randazzo ribadisce la necessita di agire subito. Non e piu tempo di promesse – prosegue Foti – chiediamo al direttore della Struttura territoriale Anas Sicilia, Nicola Montesano, di convocare immediatamente un tavolo tecnico con l’Autorità di Bacino, la Protezione civile, il Genio civile, le Forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i Comuni interessati, per definire un piano di interventi». A scrivere anche il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo: «Se non si è consumata una tragedia è stato solo un caso. I crolli non possono diventare routine. Per questo chiediamo la convocazione urgente di un tavolo in Prefettura, con istituzioni, parti sociali e forze economiche, per dichiarare lo stato di calamità naturale e garantire immediati ristori a lavoratori e imprese colpiti. Serve anche un piano straordinario di messa in sicurezza delle infrastrutture viarie e idrauliche, con risorse dedicate e vincolate alle aree interne».
In verità una nota ai media l’ha inviata anche Anas, tentando di rassicurare: «Nella giornata di lunedì – (quindi oggi, come si legge nel testo) – si procederà con la posa in opera del new jersey in calcestruzzo armato al fine di consentire la riapertura della Statale con circolazione a senso unico alternato, ripristinando pertanto le condizioni vigenti precedenti al fenomeno meteorologico verificatosi. Inoltre, Anas – si continua a leggere – a seguito degli eventi alluvionali degli anni scorsi che avevano già colpito l’opera, ha predisposto interventi di ricostruzione dei parapetti e delle pile del ponte per un importo di circa un milione di euro e ha già affidato i relativi lavori nell’ambito di un accordo quadro immediatamente operativo». Voci non confermate, inoltre, fanno intendere che sarebbe intenzione di Anas aprire presto il cantiere per ripristinare la totale funzionalità del ponte, garantendo durante i lavori la percorribilità delle auto sul ponte a senso unico alternato. Tanti sperano sia vero, anche se l’ennesima rassicurazione di un “rapido intervento” suona come una beffa. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 18-08-2025