Se l’intero versante nord dell’Etna teme la riduzione dei servizi ospedalieri, c’è chi già vive oggi una situazione particolarmente critica, fra l’indifferenza totale della politica e delle istituzioni regionali. Cesarò ad appena 17 km da Bronte, essendo un Comune della provincia di Messina è inserito nel distretto sanitario della lontana Taormina, che si raggiunge dopo quasi 2 ore di auto. Una condizione assurda che il sindaco della comunità nebroidea, Katia Ceraldi, ha descritto con rammarico in occasione del vertice dei sindaci a difesa dell’ospedale di Bronte. “Se voi siete amareggiati e preoccupati – ha affermato il sindaco Ceraldi rivolgendosi ai colleghi della provincia di Catania – vi lascio immaginare il mio stato d’animo. Ma come si può immaginare che un residente di Cesarò si rechi a Taormina per avere quei servizi che gli spettano per diritto? E’ ovvio che si reca alla vicina Bronte. Da noi grazie a Bronte sono state salvate vite. Per questo all’inizio del mio mandato ho chiesto che Cesarò venisse inglobato nel distretto di Bronte. Ci è stato negato, ignorando tutte le nostre difficoltà. A Cesarò non arrivano i presidi. A volte siamo noi amministratori che, per venire incontro alle esigenze dei concittadini, ci rechiamo a nostre spese mensilmente a Taormina per prenderli. Io – continua – sono stata il sindaco che, indossando la fascia, ha protestato perché non avevamo il medico di base, ed ancora oggi i nostri bambini non hanno il pediatra. Una condizione inaccettabile. Per questo chiederò ai sindaci dell’Area interna di sposare la battaglia dei Comuni come il nostro, o come San Teodoro che vive gli stessi disagi, affinché entrambi i Comuni vengano inseriti nel distretto sanitario di Bronte”.
Ed il sindaco di Bronte, Pino Firrarrello, nelle vesti di presidente dell’Unione dei Comuni che rappresenta l’Area interna “Etna, Nebrodi, Alcantara” accoglie subito l’appello della collega di Cesarò: “Mi chiedo con quale ratio – afferma – la Regione siciliana possa aver negato a Cesarò il sacrosanto diritto di far parte del distretto di Bronte. Non si rendono conto che naturalmente Cesarò e San Teodoro gravitano attorno a Bronte? Ma soprattutto, – continua il sindaco di Bronte – conoscono i disagi che la gente deve affrontare per recarsi a Taormina? La Regione – conclude – ha il dovere di intervenire e se non lo fa ci faremo sentire al fianco degli amici di Cesarò”.