Una visita inaspettata, quasi in incognito, ma importante, quella avvenuta ieri mattina a Randazzo, dove si sono riuniti i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Protezione civile Nello Musumeci e il Prefetto di Catania Pietro Signoriello. L’incontro è stato fortemente voluto dal ministro Musumeci, ampio conoscitore del territorio, per portare la vicinanza del governo in uno dei paesi che è stato sciolto per mafia e che da circa due anni è attualmente retti dalla commissione prefettizia. E ad accogliere i ministri e il prefetto, sono stati proprio i commissari Alfonsa Caliò, Cosimo Gambadauro e Isabella Giusto. Ad arrivare per primo, è stato il prefetto Signoriello, seguito poco dopo dai due ministri. I rappresentanti del governo, sono stati ricevuti nello storico palazzo del Municipio e dopo un veloce scambio di saluti, hanno avuto un incontro privato con la commissione. Un incontro durato circa un’ora, che sicuramente ha visto come tema, proprio la situazione economica e generale del Comune di Randazzo. «Abbiamo voluto portare un segnale di vicinanza alla Commissione prefettizia – ha detto Piantedosi – perché lo Stato si occupa di prevenire certi fenomeni non lo fa in contrapposizione con le comunità, ma è al loro fianco e presente. Il Sud ha grandi potenzialità e molte zone, come Randazzo, hanno bellezza autentica e tradizionale e fanno parte di una regione meravigliosa».
«Ho concordato col collega Piantedosi questa visita – ha aggiunto Musumeci – apprezzando quello che hanno fatto e per il loro impegno in attesa che la parola passi alla comunità per darsi un assetto istituzionale, speriamo nel solco della legalità e della trasparenza. Randazzo ha tutte le carte in regola per crescere nell’ordine, con una sana economia. Il lavoro fatto dalla commissione è stato enorme e oggi questo paese può veramente guardare avanti in un contesto che ha tutto da giocare per crescere sia economicamente che turisticamente». Il Comune di Randazzo è stato sciolto a gennaio del 2024. Poi la nomina della Commissione e l’inizio di questo nuovo percorso che sta portando al risanamento di un debito che dovrebbe essere di circa 13 milioni di euro. Una situazione critica che la commissione sta affrontando con grande coraggio e determinazione. Spesso attaccata dai cittadini che si sono visti privare di alcuni servizi e di aumenti delle tasse comunali. Ma in pochi dicono che a causare questa situazione sono state le passate amministrazioni, che con i conti del Comune non in ordine e spese spesso poco oculate, che ora bisogna pagare. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 21-06-2025





