Un’emergenza idrica senza precedenti sta rendendo difficile l’inizio della tradizionale raccolta biennale del pistacchio verde di Bronte dop, cuore pulsante dell’economia agricola. Nel momento in cui centinaia di famiglie si sono trasferite nelle campagne per iniziare il raccolto, l’Acoset ha deciso di interrompere l’erogazione di acqua nei rubinetti di buona parte delle contrade rurali di Bronte, rendendo impossibile il soggiorno in campagna e scatenato le proteste di agricoltori e produttori. La causa del disservizio sarebbe da imputare ad un drastico calo della portata del pozzo di Maniace, che si sarebbe ridotta da 150 a soli 60 litri al secondo. Una spiegazione che non ha soddisfatto l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Firrarello, né i proprietari delle abitazioni rurali, che si trovano ora a fronteggiare una situazione insostenibile. Ne è venuta fuori una fitta interlocuzione fra i vertici dell’Acoset ed il vicesindaco Salvatore Pizzuto, con il sindaco Firrarello che ha personalmente telefonato al presidente del Cda di Acoset, Giovanni Rapisarda. Così, nel tentativo di alleviare i disagi il gestore idrico ha istituito un servizio di autobotti da garantire agli utenti che ne chiedano ufficialmente richiesta agli indirizzi acoset@pec.it o acoset @acoset.com. Soluzione però che non piace a nessuno: “Come possiamo accettare una soluzione del genere?” ha dichiarato con fermezza Pizzuto – “L’idea di distribuire acqua con le autobotti in centinaia di abitazioni sparse in varie contrade è impraticabile, senza considerare che molti non hanno in campagna una vasca di riserva. Si effettui almeno una distribuzione regolare per alcune ore al giorno. Acoset – conclude – non dimentichi che molte di quelle abitazioni in campagna sono case di residenza”.
“Il problema, – aggiunge il sindaco Firrarello – va ben oltre il semplice disagio: l’assenza di acqua corrente mette a repentaglio le condizioni igienico-sanitarie delle famiglie che in questo momento vivono in campagna per raccogliere il pistacchio”. La protesta ha trovato eco anche nel consiglio comunale. I consiglieri Graziano Calanna, Samanta Longhitano, Gaetano Messina e Mauro Petralia hanno presentato una risoluzione congiunta, chiedendo all’amministrazione di avviare un confronto deciso con Acoset: “Chiediamo – si legge nella lettera inviata – che il Consiglio comunale si esprima sull’argomento, votando la risoluzione finalizzata a mobilitare tutte le Istituzioni Comunali affinché possa essere fatta un’azione decisa di confronto con Acoset, per ripristinare il regolare flusso di acqua nelle campagne brontesi, sia durante che dopo la raccolta del pistacchio”.