Grande partecipazione e contenuti di rilievo al convegno “Nuovi scenari della Sanità. Case di comunità e Medicina personalizzata”, promosso dal Circolo di Cultura e dal Circolo Operaio di Bronte, su iniziativa dei rispettivi presidenti Valerio Saitta e Giuseppe Di Mulo. L’incontro, moderato dal giornalista Luciano Mirone, ha visto la presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo sanitario: l’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, gli onorevoli Giuseppe Castiglione e Carmelo Pace, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, il direttore generale dell’Asp di Enna, Mario Zappia, il dirigente medico dell’Arnas Garibaldi, Salvatore Gullotta, e l’ing. Brunella Capace, referente Asp Catania per le strutture previste dal Pnrr. Al centro del dibattito le nuove strutture sanitarie previste dal Pnrr: Case e Ospedali di Comunità, affidati ai medici di famiglia. Le prime come punto di accesso unico ai servizi sanitari e sociosanitari, i secondi come presidio intermedio per evitare ricoveri impropri e alleggerire il carico degli ospedali, contribuendo anche alla riduzione delle liste d’attesa.
Non sono mancati i rilievi critici. Il dott. Gullotta ha evidenziato le persistenti disuguaglianze tra Nord e Sud, mentre il dott. Zappia ha richiamato l’attenzione sulla cronica carenza di personale medico, pur ribadendo come il nostro rimanga «uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, capace di curare tutti: dal barbone al riccone». «Non siamo più innamorati – ha sottolineato l’on. Castiglione – solo della centralità degli ospedali che restano comunque fondamentali. Continueremo, infatti, a difendere e a chiedere il potenziamento di quello di Bronte». Scettico il sindaco Firrarello: «Invece di realizzare le Case di comunità si potevano riaprire i vecchi ospedali chiusi». «Il nuovo modello ci è imposto dalla norma – ha concluso l’assessore Messina – e potremo valutarlo solo quando sarà operativo. La vera emergenza resta la carenza di medici. Il nostro impegno sarà quello di avvicinare sempre più la Sanità ai cittadini». Fonte “La Sicilia” del 15-06-2025