Occhio alle truffe, ma soprattutto attenzione a chi bussa alla porta o chi chiama al telefono: persone senza scrupoli che prendono di mira i più deboli. È stato questo il filo conduttore dell’incontro che, nei giorni scorsi, ha riunito istituzioni, militari, civili, rappresentanti religiosi e anziani di Randazzo. L’evento si è aperto con l’intervento della dottoressa Alfonsa Caliò, in rappresentanza dei commissari straordinari del Comune, che ha ribadito la piena collaborazione dell’Ente nelle iniziative a tutela delle categorie fragili. Un impegno dimostrato anche mettendo a disposizione i locali del Centro Polifunzionale ex Cinema Moderno per l’incontro. In questa sede, il Capitano Luca D’Ambrosio e il Luogotenente Daniele Di Natale, Comandanti della Compagnia e della Stazione di Randazzo, hanno fornito consigli utili per difendersi dalle truffe, fenomeno purtroppo diffuso che colpisce in particolare le persone anziane, lasciando segni profondi: oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio, le vittime spesso provano un forte senso di colpa per essere state raggirate. I truffatori sfruttano la sensibilità emotiva e la fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, adottando metodi sempre diversi. Durante l’incontro sono state illustrate le strategie più comuni: falsi funzionari pubblici, sedicenti tecnici e finti appartenenti alle forze dell’ordine che, con vari pretesti, cercano di introdursi nelle abitazioni o di estorcere denaro. I Carabinieri hanno ricordato che nessun appartenente alle forze dell’ordine, né di aziende fornitrici di servizi, può chiedere denaro per un intervento o per risolvere un problema.
Ospite dell’iniziativa anche don Salvatore Grasso, parroco del Sacro Cuore, che ha confermato l’impegno del mondo ecclesiale e la collaborazione tra le istituzioni a favore di chi ha bisogno, ribadendo che la parrocchia è sempre un punto di riferimento. È stato inoltre chiarito che la diocesi è del tutto estranea a persone che, presentandosi alla porta dei cittadini, affermano falsamente di essere inviati dal parroco per vendere libri o altri beni. Questo appuntamento rientra nel solco dei numerosi incontri svolti in tutta la provincia: non solo controlli e operazioni, ma anche momenti di dialogo e promozione della cultura della legalità.