Arriva una buona notizia, attesa da anni, per chi vive e lavora sui Nebrodi, tra Bronte, Randazzo e Maniace. Infatti, dopo oltre 13 anni di attesa, finalmente qualcuno si è accorto del ponte sul torrente Saracena, chiuso dal 2012, posto al confine tra Bronte e Randazzo, e unica strada percorribile per arrivare al bellissimo lago “Tre Arie” e all’adiacente area attrezzata. A darne l’annuncio il deputato regionale della Lega, Luca Sammartino: «Ringrazio l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, e il dipartimento dello Sviluppo rurale, diretto da Alberto Pulizzi, che hanno dato avvio alla fase di progettazione e finanziamento per il ripristino della viabilità sul ponte del torrente Saracena al confine fra i territori dei Comuni di Bronte e Randazzo. Un’opera essenziale attesa da anni che finalmente sarà realizzata. L’intervento riguarda il ripristino della viabilità sul ponte, e lungo la strada che collega il territorio comunale di Maniace e Bronte all’interno delle aree del demanio regionale nel cuore del Parco dei Nebrodi, fino all’area attrezzata e al lago di Tre Arie. La chiusura in questi lunghi anni ha determinato l’interruzione della viabilità verso una zona di elevato interesse ambientale e turistico, isolando il territorio ed escludendolo dalle mete appetibili dei turisti che fruiscono i monti Nebrodi da questo versante».
Il ponte era stato chiuso e dichiarato inagibile, poi si era cercato chi fosse il proprietario, alla fine, si è capito che il ponte era di proprietà demaniale, e toccava al dipartimento rurale provvedere alla sistemazione; nel frattempo, i vandali, asportavano anche le ringhiere laterali. Oggi, a distanza di anni, dietro l’impulso dell’onorevole Sammartino, e grazie all’impegno dell’assessore Barbagallo, qualcosa si muove. E in tanti sperano nell’immediata sistemazione del ponte. Certo, bisogna intervenire anche nella strada che porta al ponte, in località “Chiusitta” in territorio di Bronte, per sistemare il crollo di un viadotto avvenuto qualche anno fa. Piccoli passi, ma molto importanti per un territorio unico e per molti allevatori della zona che da anni sono stati dimenticati dalle Istituzioni. LUIGI SAITTA