La commissione intercomunale dei Consigli comunali di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, istituita per difendere i diritti dei lavoratori forestali, torna a chiedere un incontro con le istituzioni regionali. Ospiti dei consiglieri di Bronte, Vincenzo Sanfilippo e Giuseppe Di Mulo, nel Palazzo municipale della Città del pistacchio si sono riuniti i consiglieri Rodolfo Arcodia di Maniace, Salvatore Gugliuzzo di Maletto e Nino Grillo di Randazzo: «A dicembre – ha affermato Sanfilippo che è il promotore dell’iniziativa – avevamo chiesto un incontro con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per discutere il rispetto dell’accordo sindacale sull’aumento delle giornate lavorative agli operai forestali. Da allora non abbiamo avuto risposta». Così alla fine di un lungo dibattito fra i consiglieri, la commissione ha deciso di chiedere lo stesso incontro al presidente dell’Assemblea regionale siciliana ed al presidente della commissione regionale alle Attività produttive: «Riteniamo – hanno specificato Sanfilippo e Di Mulo, insieme con gli altri colleghi degli altri Comuni – che l’apporto che questa commissione non sia da sottovalutare. In questo territorio sono tantissimi i lavoratori stagionali impiegati nella forestale e di conseguenza conosciamo il problema, che oggi non può certamente essere risolto chiedendo l’aumento delle giornate lavorative. Riteniamo, infatti – continuano – di dover aprire il dibattito a tutti i livelli affinché l’intero comparto forestale diventi più produttivo. Per questo pensiamo che i lavoratori debbano essere impiegati per consentire la fruibilità dei boschi, finalmente vero volano di sviluppo turistico, e che vengano occupati in quei settori legati al verde pubblico che ormai Comuni, Province ed Anas faticano a garantire. In mancanza di manodopera – concludono i consiglieri – non riteniamo sbagliato che i lavoratori forestali allarghino i settori del proprio lavoro, perché no fino a garantire la pulizia delle strade statali, fermo restando che la salvaguardia dei boschi da ogni tipo di rischio, come quello degli incendi, debba essere garantita».
Fonte “La Sicilia” del 18-03-2011