E’ proprio vero che per ottenere una casa tutta propria, oggi come oggi, con tutti i prezzi alle stelle, la gente è disposta a fare carte false. Al di là dello scherzo non si spiegherebbe altrimenti la truffa sventata dalla Guardia di Finanza di Bronte, messa in atto da 20 famiglie di Randazzo che, pur di essere assegnatari di un appartamento di edilizia economica popolare, hanno dichiarato il falso. Tutto è cominciato quando il comune, avendo iniziato la costruzione di 45 appartamenti popolari in contrada San Lorenzo, ha pubblicato un bando per stilare una graduatoria ed individuare le famiglie con i giusti requisiti per l’assegnazione. A determinare il punteggio le autocertificazioni dei concorrenti, chiamati a dichiarare il proprio reddito, la composizione del nucleo familiare e rendere pubblico l’eventuale contratto di affitto dell’attuale residenza. Bene, a presentare domanda sono state ben 203 famiglie, con gli uffici del comune che sulla scorta delle informazioni ricevute hanno formulato la graduatoria approvata dal consiglio comunale. Ed è in questo momento che sono scattate le indagini della Guardia di Finanza di Bronte, guidata con attenzione dal Maresciallo Carmelo Cicero, che sull’episodio mantiene l’assoluto riserbo. Le fiamme, infatti, gialle hanno deciso di verificare le dichiarazioni fornite dalle prime 75 famiglie della graduatoria, scoprendo che ben 20 di queste pur di accaparrarsi l’appartamento avevano dichiarato il falso, mentendo soprattutto sul reddito. E ieri il comandante Cicero ha consegnato al comune le risultanze delle indagini, con il comune che adesso valuterà la posizione di ogni singolo caso per far scorrere la graduatoria. “Ringraziamo la Guardia di Finanza di Bronte – ha dichiarato il Sindaco di Randazzo, prof. Salvatore Agati – per avere chiuso le indagini al più presto possibile, permettendoci di proseguire nell’iter burocratico e consegnare al più presto gli appartamenti agli aventi diritto”. Coloro che hanno dichiarato il falso ovviamente, oltre a perdere l’appartamento, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per i reati commessi, mentre a 20 famiglie ormai rassegnate presto arriverà la comunicazione del comune che li avvisa della bella novità.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 03-04-2008